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Una pessima Salernitana facilita il compito di un Verona motivato e organizzato

Tempo di lettura: 4 minuti

FIORILLO 6,5: un’uscita bassa e una reattiva respinta sull’insidiosa punizione di Suslov certificano un’inizio di gara importante come era accaduto a Torino. Ci mette una pezza su un paio di tiri dalla media distanza e palesando discreta reattività nelle uscite, ma è costretto a soccombere sulla rasoiata chirurgica di Suslov e sulla giocata targata Lazovic-Folorusho. Nello sfacelo difensivo, è ancora lui ad evitare la terza rete sul colpo di testa a botta sicura di Noslin.

PIEROZZI 5: il Verona porta sull’out sinistro Folorunsho, Lazovic e spesso Noslin, lui, scarsamente supportato dall’esterno intermedio e dai mediani, è costretto ad assistere impotente alle numerose folate avversarie. Il calciatore reattivo, tempestivo e grintoso ammirato a Torino viene sostituito dal gemello caotico e timoroso. Come testimonia il tentativo assurdo di lasciare in off side Folorusho, che ringrazia e deposita in porta il pallone del due a zero. Ripresa meno complicata, grazie ad un Verona più intento a gestire che ad affondare. Sugli sviluppi del palo colpito con un suo tiro, Maggiore deposita in rete il pallone che riapre timidamente il match.

FAZIO 5,5: gli tocca prevalentemente Noslin, che per vivacità atletica e tecnica è un brutto cliente, e pur soffrendo inizialmente se la cava con grande mestiere. Nel marasma generale cerca di conferire un minimo di solidità alla fragilità difensiva, lottando con ardore sbroglia qualche situazione ma, scarsamente supportato, è costretto a soccombere anche lui nei momenti topici del match. 72′ MANOLAS 6: entra in una fase di scarsi patemi difensivi ed è chiamato a gestire l’ordinaria amministrazione

PIROLA 5: sui palloni sporchi che gravitano nella sua zona è inizialmente reattivo, ma la gara necessita di una lettura diversa. Cerca di restare attaccato centralmente a Fazio per non lasciarlo isolato nell’uno contro uno con Noslin, ma dovrebbe curare anche le incursioni da destra di Suslov. Su uno di questi ritardi, il talentuoso centrocampista gialloblù trova la stoccata vincente. Scarsamente reattivo di gambe e di pensiero anche in occasione del raddoppio scaligero. 46′ CANDREVA 5: fatica ad entrare nel vivo del gioco e ad esprimere inventiva in fase di rifinitura. Al suo attivo un paio di tentativi di tiro, ma i risultati sono modesti.

ZANOLI 5: nel primo tempo non aiuta Pierozzi a destra, non supera mai Cabal, distante anni luce dalla finalizzazione di Folorusho. Un po’ più propositivo nella ripresa ma i risultati non vanno oltre un paio di sovrapposizioni a destra senza risultati di rilievo.

COULIBALY 5: corre tanto ma lo fa spesso a vuoto, vedendo scappare spesso gli avversari e commettendo diversi falli di frustrazione. Tre passi indietro rispetto alla gara di Torino. 46′ MAGGIORE 7: ci mette gambe e temperamento, cerca di non farsi travolgere dallo scoramento generale, prova a fare legna e ad inserirsi in zona gol, riuscendo nel finale a trovare la sua quarta rete stagionale

BASIC 5: tanta grinta pure per lui, ma tra Folorusho e Serdar è costretto ad assistere quasi impotente alla loro recita intrisa di personalità, dinamismo e temperamento. Leggermente meglio nella ripresa, quando è più ordinato nella distribuzione del gioco, in fase di interdizione ed anche spingendo qualche pallone nella metà campo veronese. Nel finale, però, ritorna ad essere compassato e si lascia rubare palla nell’ultimo tentativo d’attacco alla porta del Verona.

KASTANOS 4: primo tempo orrendo, si fa fatica anche a scorgerlo sul terreno di gioco. Non detta il passaggio, aiuta poco in fase difensiva, dei suoi spunti neppure l’ombra. Lo si vede al minuto quarantaquattro quando conquista un’innocua punizione a centrocampo. Molli e irritanti le gestioni dei palloni in uscita. Continua ad essere sterile e improduttivo anche nelle fasi iniziali della ripresa, ma almeno muove un po’ di più le gambe e prova, con risultati assai scadenti, a dare un minimo di ordine alla manovra. Roba irrilevante e sostituzione giunta in ritardo. 83′ VIGNATO S.V.

SAMBIA 4: gara tatticamente difficile, preso in mezzo tra Tchatchoua e Suslov ci capisce poco in fase difensiva e non ripete le incursioni offensive di Torino. Incerto e confusionario anche nella gestione del pallone, commette errori banali che facilitano le ripartenze scaligere. Le sue sofferenze terminano quando il Verona, ormai quasi appagato, smette di essere tambureggiante. Continua a non materializzarsi nella trequarti avversaria. Bruttissima copia del giocatore volitivo e propositivo ammirato contro i bianconeri.

TCHAOUNA 5: nessuna ripartenza delle sue, di quelle che a volte in passato hanno nascosto le difficoltà della squadra a produrre una manovra efficace e imprevedibile. Nervoso, a tratti frustrato, entra duro in un paio di contrasti, non smette di lottare, guadagna qualche punizione ma la luce delle sue giocate resta quasi irreperibile.

WEISSMAN 4: una punizione guadagnata ad inizio gara, poi viene ‘masticato’ impietosamente dai centrali difensivi veneti. Lo si vede solo quando randella i difensori ospiti in un paio di circostanze. 76′ FUSCO 6,5: il ragazzino mostra doti interessanti, predisposizione a giocare con e per la squadra e ad attaccare la porta nel gioco aereo. Con il retropassaggio che attiva la conclusione e il palo di Pierozzi, mette lo zampino nel gol realizzato da Maggiore.

ALL. COLANTUONO 4,5: la squadra che si presenta in campo è scarica ed anche impreparata ad affrontare tatticamente gli avversari che sembravano essere il doppio di numero in mezzo al campo. I suoi uomini propongono, timidamente e caoticamente, qualcosa in più nella ripresa, ma il ‘merito’ è da ricercare soprattutto in un Verona meno famelico e più intento a governare il doppio vantaggio. I cambi, al netto della grinta di Maggiore e della voglia di mettersi in mostra del giovane Fusco, poco aggiungono alla gara pessima dei granata.

Maurizio Iuliano

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