Tanta esperienza (più in Serie A che in B) per Paolo Ghiglione, che arriva dalla Cremonese per occupare la corsia di destra della Salernitana. Giunto in granata con un triennale nello scambio che ha portato Bonazzoli in grigiorosso, il terzino salterà le prime gare causa infortunio.
Nonostante ciò, il classe ’97 rappresenta – almeno sulla carta – una pedina dall’indubbio valore per Martusciello. Specie perché, fin qui, il tecnico granata sulla fascia destra ha potuto disporre del solo Gentile e dei Primavera (adattati) Guccione e Di Vico.
Fisicamente strutturato (191 cm per 80 kg), Ghiglione nasce e cresce calcisticamente sulla fascia destra, pur arretrando progressivamente il suo ruolo. Spesso impiegato da ala offensiva nelle giovanili, il 27enne di Voghera si è affermato tra i grandi più indietro, sia da terzino che (soprattutto) come quinto di centrocampo.
Ruoli che talvolta il laterale ha ricoperto anche a sinistra, giocando a piede invertito. Spinta e cross rappresentano il piatto forte del nuovo acquisto granata, abile sia nei traversoni dalla trequarti che nei palloni forti e tesi una volta giunto sul fondo.
Dotato di buona gamba, Ghiglione non disdegna giocate ambiziose e di qualità. Come in disimpegno, dove l’ex Genoa ricorre spesso a scorribande palla al piede per vie centrali e a giocate di prima per arginare la pressione avversaria. Rischi evidentemente contemplati da Martusciello, che ha fatto della costruzione dal basso un chiaro diktat nelle prime uscite estive.
Se le prestazioni migliori sono arrivate in rossoblù da esterno a tutta fascia, a Salerno Ghiglione giocherà da terzino destro nella difesa a quattro del nuovo tecnico granata. Ruolo al quale ambisce anche Gentile, titolare per la prima volta mercoledì nell’1-1 con il Bari.
Compito che naturalmente richiede non pochi sforzi in fase di non possesso. Difensivamente parlando, Ghiglione è un marcatore aggressivo, abile nel giocare sul riferimento. Specie nell’uno contro uno a palla lontana, in cui il laterale lombardo ama cercare l’anticipo.
Il tutto con un frequente ricorso al tackle, impiegato anche per aiutare i compagni in situazioni di raddoppio. Nonostante ciò, lo spettro del cartellino facile è a debita distanza: il terzino ha raccolto 28 ammonizioni (e un’espulsione) in 148 gare di club.
Dopo un discreto viavai nelle giovanili (Derthona, Milan, Pavia e Genoa), l’esterno si affacciò tra i grandi nell’estate del 2016, passando in prestito alla SPAL neopromossa in Serie B.
Prima del campionato, Ghiglione disputò da titolare (come esterno d’attacco) l’Europeo under-19. Competizione in cui gli Azzurrini di Paolo Vanoli arrivarono in finale, perdendo 4-0 contro la Francia di Kylian Mbappé.
A Ferrara il laterale ex Genoa disputò 8 partite tra campionato e Coppa Italia, nell’annata in cui la formazione di Semplici ottenne la promozione in massima serie.
Concluso il torneo cadetto, Ghiglione fu convocato da Evani per il Mondiale under-20: dopo 6 presenze, inclusa la semifinale persa con l’Inghilterra, l’esterno rimase in panchina nella finale per il terzo posto in cui gli Azzurrini furono sconfitti dall’Uruguay.
Tornato al Genoa di passaggio, nel 2017-18 Ghiglione fu smistato in prestito alla Pro Vercelli, nuovamente in cadetteria. Qui la prima stagione all’insegna della continuità: 30 presenze (di cui 27 da titolare), condite da 6 assist e dal primo gol tra i professionisti contro il Bari.
L’esterno – schierato principalmente sulla fascia destra, talvolta a sinistra e in una circostanza addirittura da centrocampista – fu tra i migliori di una stagione che vide la Pro retrocedere in Serie B. Nel mentre, anche 6 presenze con la Nazionale under-20.
Il rendimento di Ghiglione non passò inosservato: in estate la chiamata della Serie A, con il prestito al Frosinone. Esperienza ciociara tutt’altro che fortunata: tanta panchina e un infortunio, solo 10 gettoni tra campionato e Coppa Italia.
Ghiglione trovò pochissimo spazio con Longo, poi venne più considerato dal subentrante Baroni. Se i gialloblù mancarono la salvezza, il giocatore segnò il suo primo gol in A in Frosinone – Bologna 0-4, match che tolse la panchina felsinea al futuro granata Pippo Inzaghi.
A fine stagione Ghiglione tornò al Genoa, stavolta per restarci e aprire un triennio che rappresenta il punto più alto della carriera. Nel 2019-20, campionato segnato dalla pausa Covid, l’esterno giocò 27 gare (di cui 22 da titolare), realizzando un gol (in Coppa Italia) e 5 assist.
Il buon rendimento permise all’ex Frosinone di trovare spazio prima con Thiago Motta, poi con Andreazzoli e infine con Nicola. Giocando più da quinto che da terzino, Ghiglione attirò anche le attenzioni milaniste di Paolo Maldini.
Buona anche la stagione seguente, in cui il laterale totalizzò 6 assist in 26 presenze, contribuendo alla salvezza tranquilla del Grifone. Schierato ancora da quinto, Ghiglione fu un insostituibile per Maran, mentre trovò un po’meno spazio con Ballardini.
Più difficile, invece, l’ultimo anno genoano. Nel 2021-22 solo 15 presenze: tutte nel girone d’andata, con Ballardini e Shevchenko. Nella seconda metà l’esterno – compagno dell’altro neo granata Kallon – non fu mai coinvolto, mentre il Genoa – con la nuova proprietà e Blessin in panchina – retrocesse in Serie B a suon di pareggi per 0-0.
In estate la chiamata della neopromossa Cremonese, e la possibilità di proseguire in Serie A: trasferimento a titolo definitivo, circa 300 mila euro versati dai grigiorossi per il cartellino. Il giocatore chiuse così l’esperienza genoana con 68 presenze, un gol e 12 assist.
A Cremona la stagione fu in linea con quella precedente: in campionato Ghiglione ottenne 15 presenze, realizzando un gol e un assist. Impiegato più da Alvini che da Ballardini, l’esterno non riuscì a ritagliarsi spazio nella stagione che vide Ciofani e compagni retrocedere in B.
Migliore, invece, l’exploit in Coppa Italia: competizione in cui Ghiglione giocò 5 partite (4 da titolare), comprese la clamorosa vittoria sulla Roma ai quarti e lo 0-0 nella semifinale di ritorno contro la Fiorentina.
Rimasto alla Cremo, Ghiglione è tornato a giocare in Serie B dopo cinque anni. Neanche la scorsa stagione (aperta da Ballardini subito rimpiazzato da Stroppa) ha ridato continuità: 26 presenze in campionato, di cui solo 11 da titolare, complice la concorrenza di Zanimacchia e Sernicola su ambo le fasce.
Score di 2 gol e un assist. Tra i 15 subentri anche le due sfide di semifinale playoff con il Catanzaro, prima della doppia panchina in finale con il Venezia. Schierato da terzino solo nelle primissime uscite, Ghiglione ha poi sempre giocato a tutta fascia.
Dopo 47 partite, 3 reti e altrettanti assist in grigiorosso, la chance di rilancio arriva con l’Ippocampo. Servirà però pazienza: il 27 luglio l’infortunio in amichevole contro il Torino, seguito dall’intervento per ridurre la frattura all’avambraccio destro. La Salernitana aspetta il nuovo padrone della sua fascia destra.
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