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Dia determinante tra i fischi. Kallon e Braaf rivitalizzano la fase offensiva.

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SEPE 6,5: esce intempestivamente, lascia la porta sguarnita e per poco Soleri non ne approfitta. Sui tre gol subiti non è il principale responsabile del reparto difensivo, ma l’impressione è che gli manchi un po’ di reattività e di lettura preventiva dello sviluppo dell’azione. Però para il rigore a Nagy che vale il passaggio al secondo turno.

DANILIUC 6: inizio intraprendente e di spinta sull’out destro, nel tentativo di supportare la catena completata da Sfait e Colibaly. La vivacità iniziale si spegne in fretta, mentre non ha particolari responsabilità sull’uno-due degli uomini di D’Angelo. A volte stringe troppo al centro e questa scelta consente ad Aurelio di avere a disposizione autentiche praterie. Nel finale di gara ritorna a supportare il disperato forcing granata e serve a Dia l’assist del definitivo pareggio.

BRONN 6,5: rimedia all’errore in uscita di Sepe e in extremis toglie dalla porta il pallone calciato da Soleri. Soffre la fisicità e la vivacità del terzetto offensivo spezzino ma non ha colpe sui primi due gol ospiti. Ancora decisivo ad inizio ripresa, quando intercetta in tackle il cross di Aurelio destinato a trasformarsi in assist vincente. Sul terzo gol di Soleri palesa scarsa convinzione in fase di contrasto. Ai rigori si fa trovare pronto e mette anche il suo sigillo sulla qualificazione granata.

VELTHUIS 5: va in aggressione alta su Falcinelli, ma alle spalle s’inserisce Soleri che, complice l’errore in uscita di Sepe, sfiora il gol del vantaggio per i suoi. Dopo una fase sostanzialmente tranquilla, sul finire del primo tempo va in totale confusione. Prima svirgola in piena area il pallone che consente allo Spezia di approfittarne e creare i presupposti per passare in vantaggio. Poi assiste troppo passivamente alla giocata vincente di Soleri. Anche sul raddoppio dell’ex palermitano è troppo distante dalla palla e dall’attaccante. Deve crescere e far tesoro di una prestazione sicuramente insufficiente.

NJOH 5: gioca prevalentemente bloccato, non va mai in appoggio di Valencia e Maggiore. Poco reattivo in occasione del primo gol, quando si lascia anticipare dal taglio avversario, troppo distante da Velthuis e morbido al cospetto della giocata di Soleri. Una sola volta, ad inizio ripresa, si affaccia nella metà campo ospite ma il suo traversone risulta inguardabile. Partita da dimenticare anche per lui. 74′ BRADARIC 6,5: spinge poco, gioca al piccolo trotto, ha sul piede un buon pallone da calciare ma la traiettoria è imprecisa. Ha il merito di chiudere con il rigore decisivo la lotteria dei rigori.

M.COULIBALY 5,5: ha voglia di mettersi in mostra, corre tanto, attacca lo spazio e cerca di farsi notare anche in impostazione. La volontà non è sostenuta dalla lucidità e presto diventa impresa improba sfondare la muraglia difensiva eretta da Mateju e compagni. Anche nella ripresa la sua prova è un combinato di generosità e modeste possibilità tecniche, ma resta mentalmente nella partita fino al momento della sostituzione. 74′ SIMY 6: dopo un paio di sportellate fini a se stesse, ha sulla testa il gol del pari ma sbaglia incredibilmente a porta ormai sguarnita. Il rigore, ben calciato e decisivo alla pari degli altri quattro, gli regala una sufficienza ‘politica’.

AMATUCCI 6,5: davanti alla difesa svolge con ordine ed essenzialità il compito di cucire il gioco e intralciare quello avversario tra le linee. Lavoro utilissimo, è sempre ben posizionato sulle linee di passaggio, intercetta tanti palloni e si fa sentire in tackle. Sul finire del primo tempo fornisce un pallone delizioso a Dia che impegna Sarr in una parata non banale. Anche nella ripresa, nonostante le difficoltà della squadra, non smette mai di lottare e di assumersi la responsabilità di andare oltre il compitino. Motorino pugnace e sempre lucido, guadagna il rigore che, trasformato da Dia, riporta in partita la squadra.

MAGGIORE 5: in pressione sulla prima costruzione spezzina, fatica però ad aggiungere qualità e incisività alla sua prestazione in chiave offensiva. Sbaglia tanto nella gestione del pallone, consentendo agli ospiti di giocare di rimessa. Primo tempo scialbo e scarsamente intenso. Inizio di ripresa più impetuoso ma sulla falsariga della prima frazione di gioco alla voce qualità; sostituzione inevitabile. 59′ LEGOWSKI 6: disciplinato soldatino, corre tanto, morde caviglie, prova ad attaccare lo spazio, ancora da migliorare la capacità di allontanarsi da giocate troppo scontate.

VALENCIA 5: l’impegno è indiscutibile in entrambe le fasi di gioco, ma non regala mai la sensazione di poter scardinare la difesa ligure con cattiveria e intraprendenza. La storia non cambia nella ripresa. Inconsistente. 81 BRAAF 6,5: alla pari di Kallon, pur non timbrando il tabellino con il gol, conferisce intraprendenza e imprevedibilità al forcing finale della squadra.

DIA 8,5: cerca di cucire il gioco uscendo dal nutrito blocco difensivo spezzino, non si risparmia ma le giocate non riescono ad impensierire gli avversari. Però, nonostante il clima pesante nei suoi confronti, sembra l’unico in grado di accendere la luce. Come testimoniano il pallone filtrante servito a Valencia che non ne approfitta e il tiro che costringe Sarr a compiere una parata non facile. I fischi continuano a sommergerlo, il nervosismo fa breccia, ma ha il merito di accorciare nuovamente le distanze su rigore, prima di servire un ottimo pallone a Kallon che non trova la porta da favorevole posizione. E’ ancora lui a bucare la difesa bianconera con un diagonale che castiga Sarr e regala la speranza di superare il turno attraverso i calci di rigore. Puntuale anche nella serie dei tiri dal dischetto che consegna la qualificazione alla Salernitana.

SFAIT 5: nei primi quarantacinque minuti si vede solo con una giocata che procura un’ammonizione al dirimpettaio Aurelio. Per il resto, una prestazione connotata da scarso peso offensivo, fragilità e inesperienza. 46′ KALLON 7,5: immediatamente propositivo e tecnicamente vivido, realizza lo splendido gol che rimette in partita la Salernitana. Ha la possibilità di realizzare la rete che vale il pareggio, ma sceglie il tiro a giro invece della potenza a porta spalancata e il pallone termina fuori. Il suo ingresso risulta determinante, come decisivo è anche il suo contributo dal dischetto al termine dei novanta minuti.

ALL. MARTUSCIELLO 6: nel primo tempo la squadra cerca di essere razionale ed ha pochi argomenti per scardinare il muro difensivo eretto dallo Spezia. Gli evidenti errori difensivi, che si tramutano in gol subiti, stappano la partita e lo costringono a rivedere le scelte iniziali. Gli ingressi di Kallon e Braaf risultano determinanti. Per le giocate realizzate ma anche per la capacità di esprimere una cifra tecnica più compatibile con quella di Dia.

Maurizio Iuliano

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