Editoriale

Il ‘qui e ora’ di Petrachi e Martusciello. Il potere simbolico delle azioni

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Sprazzi di sole e di luce, finalmente. Dopo un anno trascorso a ripararsi con scarse fortune da ogni sorta di calamità calcistica. Zolfanelli, al momento, della piccola fiammiferaia in una notte gelida e infinita. Ma tanto basta per restituire un po’ di dolce tepore ad un ambiente tramortito dalla delusione e dallo sconforto.

Due vittorie, in rimonta, nelle prime due uscite ufficiali. Un ufficio della comunicazione alacre e creativo nel suo fondamentale lavoro di avvicinamento della squadra alla tifoseria. Fino a fonderle in un unico corpo ambizioso, determinato e consapevole degli innumerevoli ostacoli da affrontare.

Ed un mercato che, partito in sordina e poco generoso nel solleticare particolari fantasie, sta cercando di creare i presupposti tecnici per ridurre le distanze dalle quattro/cinque formazioni favorite nella lotta per la scalata alla massima serie.

Petrachi e Martusciello, puntigliosi sacerdoti del ‘qui ed ora’, restano saldamente ancorati al presente e lavorano ossessivamente sui dettagli.

Sanno benissimo che gli spiragli futuri, in termini di qualità di gioco e di risultati, sono strettamente legati alla teutonica capacità di restare sul pezzo, giorno dopo giorno. Stimolando il gruppo con la didattica tecnico-tattica e sul piano delle motivazioni e dell’autostima.

Crescere, migliorare, essere esigenti con se stessi e applicati nel lavoro settimanale. Sapendo di dover profondere il massimo impegno per non lasciare nulla d’intentato.

Il gruppo, seppur ancora parzialmente incompleto, sta recependo nella giusta misura la grossa mole di messaggi impartita dal mister e dal direttore sportivo.

I calciatori sanno benissimo che la tifoseria è ancora ustionata nel corpo e nello spirito. Ma hanno anche già compreso che sotto la cenere cova il fuoco della passione inesauribile.

L’affetto che hanno saputo conquistarsi sotto la Curva Siberiano, è immagine nitida e scossa emotiva troppo intensa per sciupare tutto con atteggiamenti superficiali o attraverso autolesionistici scadimenti psicologici. Gli atleti granata cercheranno strenuamente di alimentare questo feeling emotivo, ancora allo stato embrionale ma già intenso.

La prova del nove è dietro l’angolo. Il Sud Tirol è avversario assai ostico, sotto tutti i punti di vista, e bisognerà battagliare per novanta e più minuti prima di provare ad uscire indenni dall’impianto altoatesino.

Indossare l’elmetto, armarsi di coraggio e umiltà e abbandonare il prato verde stremati nel fisico e senza rimpianti. Al di là del risultato finale, che è sempre condizionato, oltre che dal valore dell’ avversario, da tante altre variabili.

Un risultato positivo, per inaugurare il primo tour de force stagionale (tre partite in otto giorni), sarebbe nuova ambrosia provvidenziale calante sull’immediato futuro. Oltre che un robusto collante per cementare tutte le componenti cittadine che ruotano intorno al progetto tecnico.

Senza dimenticare che la fine della sessione estiva di calciomercato è ormai alle porte. Qualche inattesa conferma ed un altro paio di colpi in grado di colmare le attuali lacune, potrebbero completare il puzzle di un rinnovato e crescente entusiasmo.

E, a ben vedere, il tutto si tradurrebbe in una legge antica della vita: certe distanze, impossibili a volte da colmare con le parole, potrebbero essere ridotte, se non addirittura annullate, dalla forza simbolica delle azioni. Mediti, Presidente Iervolino.

Maurizio Iuliano

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