Home Editoriale Il lavoro di Martusciello merita la necessaria integrazione della rosa

Il lavoro di Martusciello merita la necessaria integrazione della rosa

La Salernitana mostra di aver già acquisito un'identità tecnico-tattica propositiva. La crescita definitiva del lavoro impostato dal trainer ischitano si realizzerà quando la condizione atletica dei singoli migliorerà e l'organico sarà colmato nelle sue evidenti lacune.

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Bene ha fatto Martusciello a fine gara a non appellarsi alla sfortuna. Lungimirante il tecnico anche nell’evitare di scovare alibi nel presunto sforamento del recupero concesso dall’arbitro.

Pur sapendo che il match, nonostante la buona prova offerta dai padroni di casa, sarebbe potuto finire in maniera diversa e con un risultato positivo.

Lavorare sugli errori commessi, allontanare sterili vittimismi, è il primo passo per imparare ad essere esigenti con se stessi e migliorare.

Anche perché la squadra granata, pur palesando limiti di tenuta difensiva, nella pulizia del palleggio e nella capacità di incidere, ha mostrato idee interessanti da sviluppare in chiave futura. Ma non ancora la concretezza, l’intensità e la solidità necessari per far suoi determinati incontri.

Il ‘buono da conservare’ è legato soprattutto al modo di tenere l’avversario nella sua metà campo con un possesso palla fitto e intriso di densità.

Quando la Salernitana ha il pallino delle operazioni tra le mani, tante sono le opzioni di passaggio attivabili sulle corsie esterne e tra le linee. I due centrali difensivi stazionano sulla linea mediana, i terzini sono alti, Amatucci detta i tempi, le mezzali operano da trequartisti a supporto del tridente offensivo. Difficile per i rivali inaridire sul nascere la circolazione della sfera di Verde e compagni.

Quando la condizione sarà quella giusta, il dominio del campo sarà ripulito da leziosità e acquisterà precisione nella rifinitura ed efficacia nella finalizzazione, i rimpianti del Druso saranno meno frequenti.

La sensazione è che le idee non manchino, mentre più di qualcosa dovrà essere fatto sul fronte dei loro esecutori.

In difesa bisogna assolutamente intervenire in fretta, iniettando dosi massicce di esperienza, cattiveria, capacità di lettura, fisicità e velocità. Altrimenti, come è spesso accaduto ieri (ed anche nelle due prime uscite ufficiali), i duelli individuali si perdono e con essi le partite.

E’ vero che molti pericoli sono nati sugli sviluppi di palloni smarriti ingenuamente che hanno prestato il fianco alle ripartenze dei padroni di casa. Alla pari di una prima pressione che qualche volta è venuta meno. Ciò ha consentito al Sud Tirol di cambiare agevolmente il fronte del gioco o trovare l’imbucata nello spazio per Mallamo e Casiraghi.

E’ altrettanto insindacabile, però, che gli attaccanti di Valente sono spesso filati via anche sulla palla lunga e verticale indotta dal pressing esercitato dall’attacco e dalla mediana granata. Raramente le velleità offensive degli altoatesini sono state frenate sul nascere da un anticipo. Rari pure i recuperi palla favoriti da tempestive letture preventive o dai duelli individuali addomesticati grazie alle doti atletiche e alla prestanza fisica.

Nei minuti finali questo gap si è avvertito tutto, con Merkaj e Rover difficilmente contenibili in tutte le loro evoluzioni calcistiche. E di attaccanti anche più bravi di quelli visti all’opera ieri è pieno il campionato di serie B.

A centrocampo, probabilmente, si tratta solo di una questione di tempo. La qualità e il carisma sono ben evidenti, l’intraprendenza dello spunto pure. La condizione fisica non è ancora quella giusta, così come bisogna migliorare sul piano mentale.

A volte, soprattutto nel primo tempo, qualche giocata è stata pigra e inutilmente leziosa. Con tutto ciò che ne consegue in termini di incisività offensiva e di vulnerabilità sulle azioni di rimessa altrui.

Quando i piedi educati saranno supportati da presenza mentale e temperamentale, la rapidità di pensiero e di esecuzione opererà il necessario salto di qualità e la squadra ne trarrà sicuri benefici.

Anche in attacco, infine, è necessario un elemento che, oltre ad avere continuità nel lavoro di sponda e di difesa della palla, fondamentali per sfruttare la densità offensiva a ridosso dell’area avversaria, sia anche lesto e variegato nella sua capacità di finalizzazione.

Pertanto, l’amarezza per i punti lasciati nell’impianto altoatesino è grande e rientra nell’ordine naturale delle cose. Ma la Salernitana ha mostrato di possedere argomenti tecnico-tattici significativi da esprimere nel corso della stagione.

Se l’ottimo lavoro impostato da Martusciello sarà supportato con le necessarie integrazioni da effettuare nelle battute finali del mercato, questo torneo cadetto non sarà avaro di soddisfazioni.

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