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Una Salernitana attendista e compassata porta a casa zero punti e tanti rimpianti

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SEPE 6,5: Mensah si libera della marcatura di Velthuis e si lancia verso la porta, lui resta freddo e neutralizza la conclusione dell’attaccante mantovano. Lucido anche nella gestione di un pallone attraverso un’uscita di pugno che stoppa un potenziale pericolo portato dagli avversari. Può fare ben poco sul missile terra-aria di Galuppini da distanza ravvicinata.

GENTILE 6: Ruocco è un cliente scomodo quando lo punta, ma sulla fascia sinistra il Mantova spinge portando altri uomini e il virgulto scuola viola è poco supportato da Tello e Verde. Esce timidamente in sovrapposizione in una sola circostanza. Sui cambi di gioco dei padroni di casa è costretto sempre a fare gli straordinari, ma tiene botta e non si disunisce. Anche ad inizio ripresa Ruocco prova a disorientarlo ma trova la giusta opposizione. 57′ STOJANOVIC 6: entra bene in partita, detta la sovrapposizione e si accentra in dribbling per creare superiorità numerica sul fronte opposto. Cerca di uscire dall’ordinarietà conservando un atteggiamento propositivo, anche lasciando qualche spazio alle sue spalle, ma la squadra non gira e tutto diventa più difficile.

BRONN 6: dalla sua parte il Mantova spinge solo lungo la corsia laterale con Ruocco, mentre raramente incrocia la fisicità di Mensah. Primo tempo essenziale e concreto. Non ha responsabilità sul gol subito e la sua gara resta sufficientemente pulita fino al termine.

VELTHUIS 4,5: pessima la lettura sulla verticalizzazione di Mensah che lo brucia e calcia, ci pensa Sepe ad impedire il vantaggio dei padroni di casa. Non è mai pulito e reattivo nei tentativi di anticipo, perde tempi di gioco ed è costretto a commettere falli evitabili. Una sofferenza continua il duello fisico con il centravanti virgiliano, che gli scappa quasi sempre via. Esce Mensah ma la musica non cambia con Mancuso, sul quale commette un fallo che gli procura il cartellino giallo. Mai sicuro, approssimativo per gli interi novanta minuti.

NJOH 4,5: esce male su Ridolfi che lo salta e attiva il cambio di gioco sul fronte opposto che permette di creare l’uno contro uno ai danni di Gentile. Gioca essenzialmente di presidio, non sempre è preciso e tende più a decelerare che a spingere. Carente anche il supporto che dovrebbe garantire a Velthuis in costante difficoltà con Mensah. Inguardabile la passività mostrata sul taglio vincente e sostanzialmente letto di Galuppini. Dopo la frittata prova a proporsi sulla fascia, ha discreta libertà ma dal suo piede non parte nessun cross insidioso.

TELLO 5,5: attacca immediatamente lo spazio e guadagna un corner con un’azione insistita. Disciplinato nella prima uscita sui mediani di casa, per il resto si adegua ai ritmi compassati del match e non va oltre il compitino. Nel finale di tempo, però, un suo recupero a ridosso dell’area granata risulta prezioso. Si vede poco in quello che dovrebbe saper fare meglio, ossia dare imprevedibilità alla squadra nella trequarti rivale, ma è prezioso con un altro recupero difensivo determinante anche nella ripresa, poco prima di lasciare il campo. 57′ TORREGROSSA 6: parte alle spalle di Simy e fatica ad entrare in partita. Con l’uscita dell’ex crotonese diventa centravanti di manovra e serve immediatamente un ottimo pallone a Braaf che non riesce a concretizzare l’assist con il gol del pari. La condizione fisica non lo supporta, come testimonia il tiro a volo sbucciato di sinistro, ma a ridosso dell’area biancorossa è spigoloso e guadagna un paio di interessanti punizioni.

AMATUCCI 6,5: nella prima occasione che il Mantova elude il pressing, ci pensa lui a frenare Galuppini. Poi è illuminante nel servire Valencia sulla profondità ma il cileno colpisce male il pallone al tiro. Gli equilibri a centrocampo li conserva a lungo, sempre preciso in interdizione e nel decongestionare la manovra. Quando non ci arriva con le buone, utilizza il fallo tattico per stoppare sul nascere le iniziative degli uomini di Possanzini. Nella ripresa, subito dopo il gol dello svantaggio, la squadra perde le misure ed anche per l’ex ternano diventa più dura correre dappertutto e conservare gli abituali tempi di gioco. Ci prova su punizione, ma la traiettoria non trova lo specchio della porta.

TONGYA 6: solito generoso dinamismo. Porta il primo pressing ma è sempre sollecito nei rientri e nei recuperi difensivi. La squadra gioca a ritmi bassi ed è attendista e ciò gli toglie la possibilità di incidere offensivamente. Nel finale di tempo, però, detta il passaggio attaccando lo spazio, si accentra e tenta di sorprendere il portiere virgiliano con un piatto interno che non gira come dovrebbe. Spetta sempre a lui il compito di provare ad inventare qualcosa negli ultimi venti metri, saltando un uomo e impegnando festa da posizione decentrata. Poi gioca da mediano centrale, si snatura un po’ ed è in affanno quando lascia il posto a 86′ WLODARCZYK S.V.

VERDE 5: non entra mai nel vivo del gioco, fatica a mettere il suo estro al servizio della squadra. Anche in fase difensiva, sui cambi di gioco biancorossi a volte è un po’ apatico. Nella parte finale del tempo, dà qualche piccolo segnale a livello temperamentale ma ci si attende molto di più da uno come lui. La sua prestazione non cambia nella ripresa, non regala mai la sensazione di poter incidere, pur non venendo mai meno nell’impegno. Prestazione da dimenticare.

SIMY 5,5: inizialmente lavora bene in fase di protezione palla, guadagnando punizioni o permettendo ai compagni di distendersi nelle poche occasioni che viene chiamato in causa. Poi la squadra decide autolesionisticamente di giocare a ritmi compassati e di essere attendista e per lui diventa impresa titanica impensierire la difesa di casa 66′ HRUSTIC 5,5: si posiziona alle spalle di Torregrossa ed ha il compito di regalare imprevedibilità alla squadra. In ritardo di condizione, ci mette tanta generosità ed è protagonista anche di un interessante cambio di gioco, ma servirebbe altro per recuperare lo svantaggio.

VALENCIA 5: è applicato e concentrato nella fase difensiva assegnatagli dal mister, ha una buona opportunità sul lancio di Amatucci ma calcia malissimo. Per il resto non riesce mai ad evadere da un grigiore senza soluzione di continuità. 57′ BRAAF 5: tenta subito la specialità della casa, accentrandosi per calciare in porta, ma il tiro è centrale e non impegna Festa. Poi, ottimamente servito da Torregrossa, cincischia nell’uno contro uno, si allunga il pallone e non riesce a sfruttare la favorevole occasione. Non è in serata, non riesce a ripetere le prestazioni precedenti e tutte le giocate effettuate risultano caotiche, imprecise ed a tratti insensate.

ALL. MARTUSCIELLO 5: c’era tutto, classifica e morale, per presentare in campo una squadra spigliata, serena, coraggiosa e sciolta. Ed invece abbiamo registrato per oltre un’ora una prova timorosa, un calcio compassato, esageratamente tattico. Una prestazione quasi contro natura, considerato che la squadra ha palesato una volta di più limiti evidenti della sua tenuta difensiva. Porta a casa il rimpianto di non aver mai giocato con coraggio dall’inizio una gara ampiamente alla portata dei suoi uomini. Urge ritrovare in fretta la squadra intensa e sbarazzina ammirata nelle prime uscite. Il tatticismo esasperato, con una difesa fragile e non ancora registrata, si è rivelato un atteggiamento autolesionistico.

Maurizio Iuliano

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