Dopo aver analizzato per grandi linee gli organici di Bari, Brescia, Carrarese, Catanzaro, Cesena, Cittadella e Cosenza (Mercato chiuso, la B ai raggi x – Solo Salerno), in questo secondo appuntamento della nostra rubrica cercheremo di scoprire pregi e difetti di altre sette compagini del torneo cadetto.
CREMONESE: Metabolizzata la doppia delusione dell’ultimo biennio (retrocessione dalla serie A e sconfitta nella finale play off contro il Venezia), la munifica società lombarda non ha badato a spese neppure quest’anno, confermando sulla panchina mister Stroppa. Dal Catanzaro, dietro corresponsione di oltre quattro milioni di euro, sono arrivati il trequartista Vandeputte e il portiere Fulignati. Dalla Samp, invece, è stato prelevato De Luca, uno dei migliori centravanti della stagione cadetta 2023-2024. Anche gli arrivi di Bonazzoli, Nasti e Johnsen rappresentano innesti rilevanti e utili a presentare un roster offensivo di assoluto valore per la categoria. Inoltre sono stati confermati molti protagonisti della sfortunata stagione appena archiviata (Collacolo, Sernicola, Castagnetti, Vazquez, Pickel, Zanimacchia, Lochoshvili, Bianchetti). Insomma, stando al calcio ipotizzato, pochi dubbi nel ritenere i grigiorossi tra i principali aspiranti al ritorno in massima serie.
FROSINONE: Un occhio ai bilanci e al lancio di giovani talenti. Un altro occhio intento ad organizzare un progetto tecnico-tattico in grado di valorizzare il collettivo e i profili tecnici più interessanti. Per coordinare questo lavoro è stato scelto mister Vivarini, allenatore maestro nel conferire una precisa identità alle squadre allenate. La compagine ciociara, nonostante le partenze di calciatori del calibro di Soulè, Brescianini, Mazzitelli e Cheddira, è attrezzata per un campionato di vertice. Nel mirino almeno un piazzamento nella griglia play off. Tante le conferme importanti. In difesa i gemelli Oyono, Marchizza, Monterisi e il promettente Cittadini prelevato dal Genoa. Nella zona nevralgica del terreno di gioco spiccano le presenze dei ‘sostanziosi’ Gelli e Darboe (di proprietà della Roma), ma anche la vivace qualità tecnica di Machin e Garritano. Tante armi importanti nel reparto avanzato. Nella trequarti avversaria e sulle fasce, calciatori in possesso di colpi significativi, seppur in maniera discontinua, sono Ghedjemis, Partipilo, Ambrosino e Di Stefano. Al centro dell’attacco tre giovani interpreti che hanno già dimostrato qualcosa: Cuni, Tsadjout e Pecorino. Per completare l’opera, forse, sarebbe stato opportuno acquisire anche un bomber scafato e da doppia cifra.
JUVE STABIA: Le vespe di Castellammare, dopo la strepitosa stagione realizzata in terza serie, stanno continuando a stupire gli operatori del calcio italiano. Grandi meriti di questa scalata sono da ascrivere a mister Pagliuca. Dopo una lunga gavetta maturata nei campionati di C e D, il quarantottenne allenatore, nato a Cecina, sta raccogliendo i meritati frutti del suo lavoro di campo. Perché di questo si tratta quando, potendo disporre di onesti calciatori che hanno sempre militato in C, stravinci la terza serie e parti benissimo anche in B (8 punti in 4 partite). La rosa è stata confermata quasi interamente, ma non sono mancate operazioni utili ad incrementare il tasso qualitativo della stessa. I contributi tecnici del promettente Zuccon, scuola Atalanta, dell’estroso Morachioli (ex Bari), dell’ex granata Maistro e di Artistico, centravanti in doppia cifra in C lo scorso anno, troveranno il modo per mettersi in evidenza nel calcio organizzato di Pagliuca.
MANTOVA: Reduce dal successo contro la Salernitana, grazie al quale ha raggiunto le primissime posizioni della classifica, il Mantova di mister Possanzini sta lavorando per regalarsi un campionato tranquillo. Alla pari della Juve Stabia, i virgiliani schierano tra le loro fila molti interpreti resi famelici da tanti anni spesi a fare gavetta in C. Pertanto, anche in questo caso, una grossa fetta di merito va assegnata al lavoro compiuto dall’ex attaccante di Brescia e Palermo. La qualità tecnica, però, è presente tra le sue fila. Partendo dai veterani (Aramu, Galuppini – castigatore della Salernitana – e Mancuso) per arrivare ai più giovani – e ugualmente talentuosi – Fiori, Bragantini e Ruocco, tutti molto abili tecnicamente e nell’uno contro uno.
MODENA: L’ambizioso Modena del tignoso Pierpaolo Bisoli sarà un altro ostico competitor in chiave play off. Elementi esperti e temprati da anni alla battaglia agonistica (Caldara, Botteghin), ma anche centrocampo di fosforo e di qualità (Gerli, Palumbo e Santoro). Notevole pure il reparto offensivo, che potrà avvalersi dei gol di Defrel e Mendes e dell’imprevedibilità di Caso, assoluto protagonista a Frosinone due stagioni fa.
PALERMO: Sulla carta, il Palermo di mister Dionisi e del ds Morgan De Sanctis, è una squadra costruita per avere un unico obiettivo: vincere il campionato. L’avvio – appena 4 punti in altrettante partite – è stato tutt’altro che esaltante. Ma i valori tecnici dei rosanero sono fuori discussione e non tarderanno ad emergere. Fermo restando che tra i propositi di vittoria e la loro concreta realizzazione passano necessariamente mesi di attenzione, fatica e sacrifici. Una squadra importante, completa sotto tutti i punti di vista, che però dovrà gestire le pressioni di una tifoseria che vuole fortemente il ritorno in A. I calciatori, in tutti i reparti, non hanno bisogno di particolari presentazioni. Diakité, Nikolau, Ceccaroni, Lund e l’ex granata Pierozzi in difesa. Blin, Ranocchia, Segre, Verre, Saric, Gomes a centrocampo. Di Francesco, Insigne, Di Mariano, Brunori ed Henri a comporre il reparto offensivo.
PISA: Il prossimo avversario della Salernitana, allenato da Pippo Inzaghi, è squadra costruita per provare ad ottenere una posizione utile nella griglia play off. Tanta qualità al servizio di Super Pippo, ma anche una corposa dose di esperienza e carisma. La scaltrezza di Caracciolo in difesa, la spinta di Beruatto sulla fascia sinistra e quella di Leris a destra. La solidità di Abilgaard e Marin al centro del campo. Il dinamismo e la sostanza di Touré. Ma anche l’imprevedibilità di Moreo, Arena Tramoni e Morutan negli ultimi venticinque metri. Un’unica incognita potrebbe essere la non eccessiva prolificità di Bonfanti, il quale è comunque insidiato da Lind, autore di dieci reti nel maggiore campionato danese.
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