Home Editoriale Top scorer e uomo più in forma: perché l’assenza di Tongya è...

Top scorer e uomo più in forma: perché l’assenza di Tongya è pesantissima per la Salernitana

Jolly di qualità e gamba nel 4-3-3, sempre titolare con Martusciello: nelle prossime gare mancherà un ingranaggio chiave della macchina granata

478
0
Tempo di lettura: 2 minuti

Reggiana, Udinese in coppa, Catanzaro e Palermo, forse Spezia e Cremonese. Queste le partite che potrebbe saltare Franco Tongya, il cui infortunio – diagnosticato ieri mattina – costituisce un’emergenza non da poco per la Salernitana di Giovanni Martusciello.

Le alternative

Problemi che – si badi bene – non riguardano tanto la dimensione numerica: con HrusticMaggioreTello e i possibili rientri di Soriano Reine-Adelaide, il tecnico ischitano ha tante opzioni per le due mezz’ali del suo 4-3-3.

Leggermente inferiore il margine di scelta per l’esterno sinistro offensivo: Braaf è un diamante da sgrezzare, Dalmonte ha trovato i primi minuti (anche se a destra) nel finale con il Pisa. Poi c’è Valencia, non convocato contro i nerazzurri. Senza dimenticare Ghiglione, adattabile in extrema ratio.

Prestazioni in crescita

Insomma: dalla cintola in su la Salernitana ha tantissime alternative. Forse pure troppe, rispetto alle possibilità di cui Martusciello dispone in difesa. Più che quantitativo, dunque, il problema Tongya è qualitativo: su quattro partite in cui è stato disponibile, il classe ’02 ha sempre giocato da titolare.

Per motivi facilmente intuibili: il centrocampista ha trovato subito il gol a Bolzano, pur senza sfoderare una prestazione indimenticabile, e poi è cresciuto sempre di più nei match contro Sampdoria, Mantova e soprattutto Pisa.

Trascinatore contro il Pisa

Contro i nerazzurri Tongya ha giocato un primo tempo di altissimo livello da ala sinistra nel tridente: tanti uno contro uno vinti su cliente fisicamente tosto come Touré, buone triangolazioni con Njoh sulla catena mancina, e assoluta freddezza nello sfruttare la suola di Wlodarczyk per firmare il gol del pareggio.

Idillio che si è un po’spezzato nella ripresa, in cui l’ingresso di Braaf ha retrocesso Tongya da mezz’ala sinistra, prima che l’ex juventino venisse piazzato da esterno destro alto nel 4-4-2. Cambi di posizione che, unitamente alle tante energie spese nei primi 45′, hanno svilito il numero 7 granata.

Assenza pesantissima

La duttilità, però, è certamente un altro prezioso elemento che verrà a mancare. L’ex Odense fin qui ha garantito qualità e dinamismo in diversi ruoli: da mezz’ala a Bolzano (dopo l’infortunio di Maggiore nel riscaldamento) e poi contro Samp e Mantova, prima di giocare in tre posizioni differenti sabato pomeriggio.

Dopo l’intoppo in ritiro, causa dei forfait contro Spezia e Cittadella, questo nuovo infortunio sarà un problema non da poco: perché ferma un jolly che nelle ultime gare stava crescendo di condizione, diventando certezza. E perché, soprattutto, toglie a Martusciello il top scorer (a pari merito con Simy Braaf) nonché calciatore attualmente più in forma dell’intera rosa.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

10 − 3 =