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Top scorer e uomo più in forma: perché l’assenza di Tongya è pesantissima per la Salernitana

Jolly di qualità e gamba nel 4-3-3, sempre titolare con Martusciello: nelle prossime gare mancherà un ingranaggio chiave della macchina granata

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Reggiana, Udinese in coppa, Catanzaro e Palermo, forse Spezia e Cremonese. Queste le partite che potrebbe saltare Franco Tongya, il cui infortunio – diagnosticato ieri mattina – costituisce un’emergenza non da poco per la Salernitana di Giovanni Martusciello.

Le alternative

Problemi che – si badi bene – non riguardano tanto la dimensione numerica: con HrusticMaggioreTello e i possibili rientri di Soriano Reine-Adelaide, il tecnico ischitano ha tante opzioni per le due mezz’ali del suo 4-3-3.

Leggermente inferiore il margine di scelta per l’esterno sinistro offensivo: Braaf è un diamante da sgrezzare, Dalmonte ha trovato i primi minuti (anche se a destra) nel finale con il Pisa. Poi c’è Valencia, non convocato contro i nerazzurri. Senza dimenticare Ghiglione, adattabile in extrema ratio.

Prestazioni in crescita

Insomma: dalla cintola in su la Salernitana ha tantissime alternative. Forse pure troppe, rispetto alle possibilità di cui Martusciello dispone in difesa. Più che quantitativo, dunque, il problema Tongya è qualitativo: su quattro partite in cui è stato disponibile, il classe ’02 ha sempre giocato da titolare.

Per motivi facilmente intuibili: il centrocampista ha trovato subito il gol a Bolzano, pur senza sfoderare una prestazione indimenticabile, e poi è cresciuto sempre di più nei match contro Sampdoria, Mantova e soprattutto Pisa.

Trascinatore contro il Pisa

Contro i nerazzurri Tongya ha giocato un primo tempo di altissimo livello da ala sinistra nel tridente: tanti uno contro uno vinti su cliente fisicamente tosto come Touré, buone triangolazioni con Njoh sulla catena mancina, e assoluta freddezza nello sfruttare la suola di Wlodarczyk per firmare il gol del pareggio.

Idillio che si è un po’spezzato nella ripresa, in cui l’ingresso di Braaf ha retrocesso Tongya da mezz’ala sinistra, prima che l’ex juventino venisse piazzato da esterno destro alto nel 4-4-2. Cambi di posizione che, unitamente alle tante energie spese nei primi 45′, hanno svilito il numero 7 granata.

Assenza pesantissima

La duttilità, però, è certamente un altro prezioso elemento che verrà a mancare. L’ex Odense fin qui ha garantito qualità e dinamismo in diversi ruoli: da mezz’ala a Bolzano (dopo l’infortunio di Maggiore nel riscaldamento) e poi contro Samp e Mantova, prima di giocare in tre posizioni differenti sabato pomeriggio.

Dopo l’intoppo in ritiro, causa dei forfait contro Spezia e Cittadella, questo nuovo infortunio sarà un problema non da poco: perché ferma un jolly che nelle ultime gare stava crescendo di condizione, diventando certezza. E perché, soprattutto, toglie a Martusciello il top scorer (a pari merito con Simy Braaf) nonché calciatore attualmente più in forma dell’intera rosa.

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