L’allenatore della Salernitana Giovanni Martusciello esprime al sito ufficiale della società granata le impressioni della vigilia della sfida con il Cesena
Sulla mancanza della vittoria: “Il successo manca a tutti e siamo i primi ad essere dispiaciuti, vincere le partite è il primo obiettivo di ciascuno nel corso di una settimana e quando l’arbitro fischia. Bisogna cercare di tornare a fare punti, senza tuttavia farsi prendere dalla frenesia, perché altrimenti si rischia di andare in confusione come accaduto negli ultimi minuti a Cremona. La partita contro il Cesena è importante come lo sono tutte, però non va vissuta come un dentro o fuori da nessuno, compresi il sottoscritto, chi scende in campo e chi è sui gradoni a sostenerci con il consueto calore”.
Sul momento della squadra: “Venti giorni fa siamo stati capaci di vincere su un campo difficile contro un avversario forte come il Palermo. Se lo abbiamo fatto, vuol dire che abbiamo dei valori ma nello stesso tempo non potevamo essere già arrivati all’apice di un percorso di lavoro insieme. Nello stesso tempo, due sconfitte di fila non devono farci gettare all’aria il lavoro fatto o far pensare che si sia inceppato tutto irrimediabilmente. Sono stati sicuramente commessi degli errori e, sebbene il tempo sia stato poco tra una gara e l’altra, abbiamo lavorato per provare soprattutto ad essere più incisivi sotto porta e maggiormente attenti nella fase difensiva. Andare in ritiro con ventiquattro ore d’anticipo rispetto al solito ci è servito per fare ulteriormente quadrato, per monitorare alcuni aspetti anche con i singoli, per stare insieme con serenità”.
Sulla formazione: “Tre partite in una settimana non rappresentano un toccasana ma vale anche per gli avversari. Il Cesena ha ritrovato il sorriso, ha un organico interessante ed è ben allenato. Sicuramente cambierò qualcosa nell’undici iniziale, c’è chi ha bisogno di respirare e anche chi deve darmi risposte, magari tra coloro che non hanno avuto molto spazio finora. Per vincere c’è bisogno di tutti, anche di chi non può andare neppure in panchina”.
Sulla classifica: “Si farebbe un grosso errore. È presto, è ancora talmente corta che non ha senso guardarla o darle importanza esagerata in questo frangente, perché si rischia di spostare il focus che invece deve essere fissato sul raggiungimento di un risultato positivo nella prossima partita attraverso la perseveranza, l’impegno e l’attenzione. La classifica può servire sicuramente come stimolo ma deve essere uno dei tanti. Il principale, a mio avviso, va ricercato nella necessità di dimostrare che la base per la nostra idea di calcio è solida e può portare frutti. Noi stiamo seguendo una strada non spianata. Dobbiamo essere noi a spianarla pian piano, con pazienza e applicazione, consapevoli delle nostre qualità ma anche di tutte quelle cose che bisogna migliorare”.
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