Contestazione sì, ma c’è anche il campo. La Salernitana è in ritiro per preparare il match contro la Carrarese, e Colantuono dovrà scegliere l’assetto da schierare domenica. Sciogliendo, in particolare, il dubbio sulla difesa.
Col Sassuolo il tecnico è ripartito dal 3-5-2, volto a garantire densità sulle corsie laterali contro le forti catene esterne dei neroverdi. Assetto più pragmatico, ma non necessariamente meno vulnerabile: gli emiliani hanno monopolizzato in lungo e in largo i primi 45′.
Predominio territoriale che però Berardi e soci non hanno capitalizzato, fallendo le occasioni da gol. Cosa che non si è ripetuta nella ripresa. Seconda parte in cui, però, Colantuono ha operato una modifica rivelatasi più che brillante fino a un certo punto: il passaggio al 4-3-3.
Modulo che ha restituito a Verde e compagni i riferimenti di sempre: la Salernitana ha cominciato a palleggiare con rapidità e imprevedibilità, guadagnando campo e abbassando il baricentro del Sassuolo.
Il tutto anche grazie all’ingresso di Reine-Adelaide, la cui personalità ha dato nuova linfa alla manovra di una squadra molto più propositiva. Al punto che il gol di Pierini – propiziato dall’erroraccio di Fiorillo – è arrivato nel miglior momento della squadra di Colantuono.
Il resto è storia nota: Laurienté in contropiede, lo scoramento e una squadra che molla prima del tempo, con l’ingenuità di Jaroszynski su Moro e l’atteggiamento passivo in occasione del poker di Thorstvedt.
In sintesi: tornando al 4-3-3 (modulo adottato sin da agosto) la Salernitana ha ritrovato verve e qualità nella proposta, ma ha subìto quattro gol in mezz’ora. Che restano tanti, anche contro una squadra dall’attacco illegale per la categoria.
Con la Carrarese il margine di scelta sarà pressoché identico: rientrerà dalla squalifica Stojanovic, che presumibilmente scalzerà Ghiglione a destra. A sinistra, invece, ci sarà il solo Jaroszynski, complice l’assenza di Njoh.
Poco cambia con gli stopper: salvo improbabili rilanci di Gentile e Velthuis, fin qui impiegati col contagocce, Bronn, Ferrari e Ruggeri saranno ancora i titolari. Tutti in campo in caso di difesa a tre, con il dubbio tra il tunisino e l’ex laziale qualora Colantuono decidesse di partire a quattro.
Sulla scelta inciderà anche l’attacco: l’intesa Verde – Wlodarczyk ha margini di crescita, e l’ex Spezia giocherebbe più al centro e vicino alla porta. Il tridente, invece, darebbe più spazio ai diversi esterni in rosa.
La via di mezzo – già impiegata col Sassuolo – sarebbe il 4-4-2 a trazione anteriore: un terzino di spinta come Stojanovic, due mediani più di qualità che di quantità e quattro giocatori offensivi sarebbero un gran bell’azzardo. A Colantuono la scelta per una gara fondamentale.
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