Una pessima Salernitana perde il derby ed entra ufficialmente nella bagarre retrocessione

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SEPE 6: può poco sul diagonale ravvicinato di Adorante, è bravo e reattivo nel distendersi in uscita bassa e a far suo un cross da sinistra assai pericoloso. Ancor di meno può opporre sulla potente e ravvicinata conclusione di Candellone.

BRONN 4: inizio denso di falli e di difficoltà a presidiare la propria area di rigore: Adorante ringrazia, realizza un gol e ne mangia un secondo. La rapidità e il movimento degli avanti stabiesi rappresentano un vero e proprio tormento, come testimonia l’ennesimo fallo che vale il giallo. Invece di occupare spazio in area, resta addossato a Ferrari e in due si perdono Adorante nell’azione del secondo gol stabiese.

FERRARI 4: sui palloni aerei si fa inizialmente rispettare e prende anche diverse botte, molto più in difficoltà nel mantenere compatto il reparto difensivo sulle ripartenze rivali. Sbaglia la copertura preventiva su Adorante che controlla il pallone, lo punta e calcia in porta, ci pensa Jaroszynski a stoppare il centravanti gialloblù. Resta a guardare sulla sponda aerea di Adorante che serve agevolmente Candellone in occasione del gol del raddoppio gialloblù.

JAROSZYNSKI 5: nella prima parte della gara è il più energico dei suoi. Con un tackle vigoroso neutralizza un cross rivale assai insidioso, spesso si propone a sinistra per dare un riferimento in più alla fase offensiva. Ancora determinante in tackle nel respingere la bordata a colpo quasi sicuro di Adorante. Una partita quasi perfetta cancellata da un’ingenuità difensiva che si fa fatica a vedere anche sui campi dei campionati dilettantistici. Adorante può solo fare sponda su Candellone, del quale lui si disinteressa completamente. 84′ VELTHUIS S.V.

GHIGLIONE 5: agendo da intermedio di fascia, dovrebbe garantire la doppia fase. In realtà, è spesso assente sulle ripartenze rivali e mai incide quando la squadra cerca di distendersi in avanti. Nel secondo tempo prova qualche sortita laterale in più, va a riempire anche l’aria avversaria ma tutto ciò che raccoglie è solo un bel pieno di aria fritta.

MAGGIORE 4,5: inizio di match abulico e caotico sul piano tattico e in entrambe le fasi di gioco. Intorno al ventesimo entra in partita e comincia a farsi vedere nella metà campo stabiese, posizionandosi tra le linee, accompagnando la manovra offensiva e servendo un buon pallone a Soriano che non ne approfitta. Un fuoco di paglia che si spegne in fretta nell’ultimo segmento della prima frazione. Pigro e molle anche il quarto d’ora abbondante del secondo tempo. 64′ HRUSTIC 5: lento, compassato, servirebbe qualità, rapidità di esecuzione e il colpo capace di spaccare la partita. Invece si vede solo con un tiro sbilenco nel finale che diventa addirittura irrispettoso del suo educato piede mancino.

AMATUCCI 6,5: inizio di gara difficile anche per il soldatino granata, meno pulito nella distribuzione del gioco ed anche meno reattivo nell’intercettare i palloni. Ma sul finire del tempo ruba palla a centrocampo, attacca lo spazio e, servito da Simy, realizza il gol del pari. Il gol cambia radicalmente la sua partita. Ad inizio ripresa torna ad essere onnipresente, in interdizione, in regia e proponendosi a supporto degli attaccanti. Poi, inevitabilmente, cala, finisce la benzina e perde un po’ di lucidità, ma almeno non molla mai fino alla fine.

SORIANO 5,5: primo tempo al di sotto degli standard prestazionali esibiti nelle gare precedenti. Impegno e grinta non mancano, ma è impreciso nel controllo del pallone servito da Maggiore nel corridoio lasciato libero dalla difesa ospite e nelle rifiniture per i compagni. Si accende con un antico spunto dei suoi, quando conquista rabbiosamente palla sulla trequarti, supera un paio di avversari ma viene fermato in tackle un attimo prima di calciare in porta. Per il resto, la sua gara non è mai decollata. 75′ TONGYA 6: prova a dare un riferimento sulla fascia sinistra, è apprezzabile anche un ripiegamento che stoppa un’iniziativa stabiese, ma per i suoi raid imprevedibili ancora bisogna attendere che riprenda confidenza con il terreno di gioco.

STOJANOVIC 4,5: con Verde è poco reattivo nel salire e lasciare in off side Adorante. Si riscatta difensivamente con una diagonale importante che impedisce a Pierobon di siglare indisturbato il gol del raddoppio. Per il resto tanta confusione in entrambe le fasi di gioco: raramente solido nel presidio difensivo, mai pungente in fase di possesso palla. 84′ FUSCO S.V.

VERDE 5,5: in meno di trenta secondi fallisce l’opportunità di far gol, poi sbaglia un disimpegno che avvia l’azione del vantaggio stabiese e tiene in gioco, con Stojanovic, Adorante. Poi il solito movimento a tutto campo, qualche dribbling riuscito, ma si fa fatica a scorgere iniziative offensivamente significative. Interessante lo spunto in avvio di ripresa, ma ancora una volta risulta privo di concretezza: prima calcia debolmente tra le mani del portiere ospite, poi sulla respinta goffa dello stesso allarga eccessivamente il piattone e non trova la porta.

SIMY 5: solita fisicità macchinosa che crea pochi problemi ai difensori centrali stabiesi. La sua prima giocata degna di nota la registriamo solo nelle battute finali del primo tempo, quando serve l’assist ad Amatucci che realizza il gol del pari. Secondo tempo alla stregua di gran parte della prima frazione di gioco: movenze pachidermiche e difficoltà costante ad avere la meglio sui centrali difensivi avversari. Mezzo voto in più per l’assist 75′ WLODARCZYK 5: gioca oltre venti minuti, nel corso dei quali è facile preda dei difensori gialloblù.

ALL. COLANTUONO 4,5: la sua squadra non sembra mai solida in fase difensiva, è spesso sfilacciata sulle ripartenze rivali, mentre dalla trequarti in avanti il gioco è mera utopia e affidato esclusivamente all’episodio o alla giocata individuale. I limiti strutturali sono evidenti, ma qualcosa in più da produrre sarebbe doveroso. Giocare a cinque dietro per essere perennemente vulnerabili, con un centrocampo privo di gamba – ad eccezione di Amatucci – ed un attacco statico, sembra la strada più breve per raggiungere un finale di stagione assai problematico.