Tra i più criticati, ma anche tra i più incisivi in termini di realizzazione nella passata stagione. Francesco Di Tacchio, scontata la squalifica, è pronto a riprendersi il posto in mediana nella gara di domani al Bentegodi contro il Chievo. Il capitano granata, al terzo anno di fila con la squadra del Cavalluccio, si candida a recitare un ruolo fondamentale (anche) nei meccanismi della nuova Salernitana targata Fabrizio Castori. Perno imprescindibile con Colantuono prima e Gregucci poi, e via via anche con Ventura, il mediano nativo di Trani sembra possedere le caratteristiche adatte anche per il gioco del neo-tecnico. Il tutto, per onestà intellettuale, nonostante non vesta “alla perfezione” i panni del play maker.
Con Gian Piero Ventura in panchina, l’ex Pisa e Avellino è comunque andato incontro ad un’evoluzione tecnico-tattica di un certo rilievo. Più volte, infatti, l’ex CT della Nazionale lo ha utilizzato sia da metronomo e sia da mezzala, talvolta anche con buoni risultati. Un’evoluzione che nella scorsa stagione, dopo la parziale esplosione di Patryk Dziczek tra novembre e dicembre, rischiava di essere bruscamente interrotta. Tenuto in natftalina per 270 minuti di fila, Di Tacchio sembrava aver perso definitivamente i galloni da titolare e, di conseguenza, anche la fascia di capitano.
Una situazione che, specie nel calcio di oggi, spesso condiziona gli umori e gli atteggiamenti e, in modo particolare, le prestazioni dei calciatori quando vengono chiamati in causa. Aspetti che, però, non riguardano in alcun modo il capitano granata. Mai una parola fuori posto, nè tantomeno sfoghi a mezzo stampa di sorta, ma soltanto abnegazione, lavoro, e attaccamento alla maglia. Pregi che, inevitabilmente, gli hanno fatto riconquistare tutto ciò che aveva momentaneamente perso.
Il più classico degli atteggiamenti da “capitano coraggioso” di kipingliana memoria. Francesco, Disko, Di Tacchio è pronto per una nuova avventura in granata… con la tenacia e l’abnegazione di sempre.