Poche righe per stabilire la giusta empatia con i tifosi della Salernitana. Danilo Iervolino conosce sicuramente a menadito i segreti della comunicazione e ne fa tesoro per lanciare messaggi semplici ed efficaci con cui toccare il cuore di una piazza che ha sofferto e trepidato tanto ed ora desidera solo voltare pagina.
Nel messaggio lanciato all’ora di pranzo dai suoi profili social il neo proprietario granata ha toccato le corde giuste.
Da un lato, ha usato una espressione che aggrega ed unisce “i nostri ragazzi” motivandoli al punto giusto sottolineando come con “i loro sforzi” potranno “onorare i colori dell’U.S. Salernitana 1919”. Dall’altro, ha saputo abbracciare con il pensiero non solo il presente, ma anche il futuro. Il suo post si conclude con un “siamo solo all’inizio, restiamo uniti. Crediamoci!” che apre orizzonti nuovi dinanzi agli occhi dei tifosi che avevano “paga da soldato e vizi da generale”.
Inclusivo e capace di comunicare in maniera incisiva ed efficace, Danilo Iervolino non vede l’ora di poter andare oltre i suoi messaggi social. Lo sta già facendo sotto traccia, ma è chiaro che attende l’ufficialità in tutto e per tutto per poter scoprire tutte le sue carte. Ha già contattato un dirigente bravo, esperto e capace come Walter Sabatini, ha già fissato alcune delle linee guida del suo progetto, ma va da sé che sarà tutta un’altra cosa poter lavorare alla luce del sole, prendere possesso della sede del club e poter essere presente allo stadio Arechi da presidente a tutti gli effetti della Salernitana.
E perché ciò accada Iervolino ed i tifosi granata attendono che chi di dovere approvi finalmente il bilancio della società granata. Il generale Ugo Marchetti deve convocare l’assemblea dei soci per compiere l’ultimo, ma cruciale atto con cui si chiuderà una volta e per sempre la parentesi del trust.
La Salernitana stasera giocherà a Verona in formazione rimaneggiata ma il covid c’entra fino a un certo punto. Ci sono diversi calciatori assenti per infortuni che hanno richiesto tempi lunghi di recupero (oltre a Lassana Coulibaly impegnato in Coppa d’Africa) e, se la nuova proprietà avesse avuto la possibilità di operare fin dai primi giorni dell’anno, forse, al Bentegodi sarebbe stato possibile schierare qualche rinforzo. Colantuono, privo anche di Ribery, potrebbe aver bisogno di qualcuno dei giovani della Primavera. Sarebbe l’occasione per sancire la definitiva rottura tra l’era romana e quella verso la quale si sta andando nella quale l’attenzione per i giovani sarà una sorta di punto d’onore. Il futuro si costruisce dalle basi, puntando proprio sulle nuove leve. Anche tra le difficoltà c’è sempre spazio per qualche segnale positivo.
Dopo la partita, magari, arriverà un veloce commento da parte del neo patron. E, magari, anche la convocazione dell’assemblea che gli consenta di poter chiudere la partita per l’acquisto della Salernitana ed essere all’Arechi già sabato prossimo in occasione della sfida con la Lazio di Claudio Lotito, l’uomo delle citazioni latine che ha gestito la società granata per dieci anni sentendola “cosa sua” e non solamente “sua”, come la sente ogni singolo tifoso granata.