Home Editoriale “La moviola di Verona Salernitana”.

“La moviola di Verona Salernitana”.

L'abruzzese Dionisi ha alternato decisioni giuste ad altre meno, destando non poche polemiche soprattutto in casa gialloblù.

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A cura di Luca D'Urso
A cura di Luca D'Urso
Tempo di lettura: 3 minuti

È stata una sfida avvincente e ricca di colpi di scena, quella che si è disputata ieri sera allo stadio Bentegodi di Verona. L’era “Iervolino” – seppur ancora ufficiosamente, in attesa del tanto agognato passaggio di quote – è cominciata col botto: tre punti importantissimi per i granata, per continuare a “sperAre”.

Per quanto riguarda la prestazione arbitrale, invece, il sig. Dionisi  – messo a dura prova anche da una gara che è risultata tutt’altro che “scontata” – ha alternato decisioni giuste ad altre meno, destando non poche polemiche soprattutto in casa gialloblù.

In foto: Federico Dionisi.

Passiamo alla moviola.

[Episodi primo tempo].

Al 28’ l’episodio chiave della prima frazione di gioco: Gondo (S) , lanciato a rete da  Duric (S), anticipa sulla corsa il difendente avversario Guenter (V) che a sua volta stende l’attaccante granata appena dentro l’area di rigore, colpendolo sulla caviglia destra. Bravo Dionisi a rilevare il contatto falloso – per nulla semplice vista la dinamica dell’azione – e ad assegnare il calcio di rigore, senza comminare alcun provvedimento disciplinare, visto il principio della “depenalizzazione” che vige sui contatti in area di rigore. *NOTA BENE*. Nella fattispecie trattasi di una “SPA” (Azione Potenzialmente Pericolosa), pertanto con la depenalizzazione viene “annullata” l’ammonizione al difendente che cerca di contendere il pallone -“genuinamente”–  all’avversario.

[Episodi secondo tempo].

Al 21’ Ceccherini (V) sugli sviluppi di un calcio d’angolo a favore della propria squadra, colpisce con un calcione il difendente avversario Gagliolo (S) , mentre il pallone si trova a tutt’altra parte. Dionisi, sollecitato dall’assistente numero uno Meli, fischia il calcio di punizione diretto a favore della Salernitana, senza estrarre alcun cartellino. Situazione sicuramente “borderline”  visto che, non essendoci alcuna contesa del pallone, si avvicina molto ad un’ipotetica condotta violenta. Premesso che nella migliore delle ipotesi il calciatore veronese avrebbe meritato quantomeno il cartellino giallo,  possiamo tranquillamente sostenere che c’erano anche i presupposti per chiamare alla “on field review”  Dionisi, in presenza di un colpo – con pallone lontano – non valutato in presa diretta dall’arbitro stesso. Perché il Var Giacomelli non è intervenuto? Probabilmente perchè non ha ritenuto quel fallo meritevole del cartellino rosso, confermando di fatto la decisione del campo. Restano, almeno per quanto mi riguarda, delle perplessità in merito!

Al 26’ l’episodio da cui nasce il secondo goal ospite: sugli sviluppi di un’azione di gioco nei pressi dell’area di rigore veronese, Zortea (S) e Caprari (V) si contendono il pallone, con lo stesso che carambola fortuitamente sul braccio del calciatore veronese. Dionisi – ben posizionato – assegna un calcio di punizione diretto dal limite a favore della Salernitana, punendo di fatto il tocco con il “braccio” del fantasista scaligero. Dalla punizione successiva nasce la seconda rete di Kastanos (S), risultata poi decisiva al termine della gara. In questo caso, sono “giustificate” le proteste dei padroni di casa in quanto il tocco col braccio di Caprari è tutt’altro che punibile: siamo in presenza di un contatto a distanza ravvicinata tra due calciatori e – soprattutto – di un braccio completamente attaccato al corpo. Difficile, se non impossibile, parlare di  “punibilità” e “movimento non congruo” in quanto oltre a non esserci alcun gesto innaturale, è lo stesso pallone ad impattare velocemente sul braccio del calciatore.  Dionisi , dunque ,ha sbagliato a concedere il calcio di punizione diretto.

Al 43’ da segnalare l’espulsione di Ilic (V) per proteste,a causa di un applauso ironico nei confronti del direttore di gara. *NOTA BENE*. Dalla stagione 2019/2020 l’IFAB  ha associato l’applauso ironico ad una normale protesta verbale, meritevole del cartellino giallo, in quanto l’espulsione ritenuta troppo eccessiva. Il tutto perché non c’era – ed a quanto pare non c’è ancora – lo stesso metro di giudizio tra federazioni di nazioni diverse. Per quanto mi riguarda, è una cosa che va codificata in modo tale che “un applauso ironico” venga sanzionato con l’ammonizione sia in Inghilterra che in Italia!

Al 45’ vengono segnalati “sette minuti di recupero”. Decisione strana, non essendoci state particolari perdite di tempo o interruzioni. Sarebbe stato più ragionevole optare per cinque minuti di recupero.

In conclusione, non è stata una serata semplice per la squadra arbitrale. La prestazione tecnica di Dionisi è stata altalenante, caratterizzata da decisioni corrette (28’ del 1t) ed altre meno (26’ del 2t) ; buona invece quella disciplinare. Positiva la prestazione dei due assistenti Meli – anche se avrebbe potuto e dovuto indirizzare anche disciplinarmente il suo collega Dionisi, in occasione del colpo di Ceccherini a Gagliolo – e Maccadino. Inoperosi – anche per “scelta” loro – al Var Giacomelli e Prenna.

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- Luca D'Urso - 11 agosto 1991, Salerno - Ex arbitro di calcio a livello nazionale - Appassionato di musica rock, sport e cucina - Citazione arbitrale preferita: "Vedere, decidere, dimenticare" [Roberto Rosetti]

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