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La moviola di Salernitana Lazio.

Prestazione "sufficiente" per la terna arbitrale, con una piccola "svista" nel finale di gara.

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A cura di Luca D'Urso
A cura di Luca D'Urso
Tempo di lettura: 2 minuti

Esordio “amaro” per il neo presidente granata Danilo Iervolino, che ha assistito ad un roboante 0-3 – fatalità – contro la Lazio dell’ex patron Lotito. Novanta minuti di totale dominio biancoceleste, in un clima surreale sia in campo – viste le tante assenze in casa Salernitana, causa covid – che sugli spalti, date le restrizioni che hanno consentito ad appena cinquemila spettatori di assistere alla gara.

Per quanto riguarda la prestazione della terna arbitrale, Abisso ed i suoi assistenti hanno avuto vita facile, in quel che è stato un match monocorde, privo di emozioni. Ciononostante, va segnalata nei minuti finali una “piccola” disattenzione che – seppur ininfluente sul risultato finale – costerà quanto meno una tiratina d’orecchie sia all’arbitro di campo, che al Var Nasca.

In foto: Rosario Abisso di Palermo.

Passiamo alla moviola.

[Episodi Primo Tempo].

Al 3’ Felipe Ramos (L) commette fallo su Gondo (S), poco dopo la linea mediana. Giusto concedere il calcio di punizione diretto a favore della Salernitana, altrettanto giusto non ammonire il difendente laziale in quanto lo stesso ritrae la gamba – senza affondare il colpo – al momento del contatto con l’attaccante Ivoriano. Fallo negligente, ma non imprudente. Immotivate, nell’occasione, le “proteste” dei calciatori granata, che hanno chiesto il cartellino giallo.

[Episodi Secondo Tempo].

Al 90’ sugli sviluppi di una pericolosa azione a favore della Lazio, Vergani (S) intercetta il pallone con il gomito sinistro, in area di rigore. Abisso, seppur ben posizionato, è coperto da un calciatore granata ed opta per il non fischio, lasciando proseguire il gioco.  Siamo in presenza di un chiaro ed evidente errore? SI in quanto il braccio di Vergani è visibilmente largo ed il suo movimento è tutt’altro che naturale. Tenendo conto di questi parametri, sarebbe stato doveroso l’intervento del Var Nasca e la conseguente “on field review”, che avrebbe – sicuramente – portato alla concessione del calcio di rigore a favore della Lazio. [CONSIDERAZIONI PERSONALI]. Semplice disattenzione visto l’andamento della gara o svista al monitor di Nasca? Personalmente mi auguro la seconda. Un errore si può “perdonare”, lasciar correre – per superficialità – un’infrazione solo per il risultato maturato in campo, assolutamente NO!

In conclusione, è sufficiente la prestazione dell’arbitro palermitano: coerente la gestione tecnica – ha lasciato correre determinati contatti, ambo le parti – così come quella disciplinare – sono tutte giuste le cinque ammonizioni comminate, due per i locali e tre per gli ospiti – piccolo errore nel finale di gara, da dividere con il collega al Var, sul tocco di braccio di Vergani. Altrettanto sufficienti le prestazioni dei due collaboratori Schirru e Lanotte; rimandati al Var Nasca e Tegoni, che si sono fatti trovare impreparati nell’unico episodio degno di “verifica”.

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- Luca D'Urso - 11 agosto 1991, Salerno - Ex arbitro di calcio a livello nazionale - Appassionato di musica rock, sport e cucina - Citazione arbitrale preferita: "Vedere, decidere, dimenticare" [Roberto Rosetti]

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