È in corso la conferenza stampa del nuovo direttore sportivo della Salernitana: il visionario Walter Sabatini.
Con fermezza ha affermato:
«Non voglio retrocedere. L’impegno richiesto è grande, la situazione è poco meno che tragica, ciononostante, sono certo che riusciremo a combattere fino alla fine. Per me Salerno è uno stimolo straordinario. Questo non è il mio capolinea e né tantomeno una parabola discendente, ma un ulteriore step, un nuovo trampolino di lancio. Vorrei generare gioia, questo è il senso del mio mestiere. Non sopporterò calciatori alle prese con problemi psicologici, il campo andrà vissuto per vincere, resterà in granata chi lo meriterà. Voglio giocatori motivati, concentrati, agguerriti… Sarà necessario fare di tutto per ottenere buoni risultati. Faremo sacrifici economici qualora dovesse essere necessario, non ci tireremo indietro. Cercherò – durante questo mercato di riparazione – calciatori adatti per affrontare la sfida salvezza. Saranno pochi i calciatori giovani che giungeranno a Salerno, i calciatori che arriveranno avranno il compito di lottare per cercare di confermare la Salernitana in massima serie. In settimana arriveranno sicuramente 5 o 6 calciatori. Quanto prima dovrò conoscere la squadra, andrò a parlare con tutto l’organico. Sarò presente durante la maggior parte degli allenamenti. Per me è necessario. La mia sensibilità mi consentirà di cogliere dettagli indispensabili per il prosieguo del campionato. Ci sarà un’integrazione in ogni reparto, attualmente, tutti i calciatori sono in discussione. Ognuno dovrà meritare di essere un calciatore della Salernitana. Ribadisco, Salerno merita il massimo impegno. Salvare la squadra per me sarebbe una gioia inenarrabile: per il mio futuro lavorativo sarebbe fantastico vincere questa sfida con i granata. Voglio soffrire fino alla fine, non voglio dormire la notte pur di raggiungere un traguardo. So quanto è difficile sopravvivere alle tempeste, a Salerno è in corso una tempesta ed io non ne voglio fare a meno. Inoltre, tengo a precisare che i sei mesi di contratto sono una mia richiesta. Nella mia vita non ho mai voluto gravare sulle società con le quali ho collaborato. Propongo da sempre contratti snelli. Se non sarò soddisfatto del mio operato, andrò via a prescindere dalla categoria. Non mi spaventa la serie B, assolutamente».