Sono cinque gli ex del match in programma domani sera tra Inter e Salernitana. Tra i quattro ex nerazzurri su sponda ospite, è in dubbio la presenza di Federico Bonazzoli, che rischia di saltare anche la sfida di ritorno dopo aver già dato forfait all’andata per infortunio.
L’attaccante di Manerbio entrò nelle giovanili nerazzurre nel 2004, restando sotto contratto con l’Inter per oltre dieci anni. Il 4 dicembre 2013, in occasione del match di Coppa Italia contro il Trapani, Bonazzoli fece il suo esordio tra i professionisti, risultando – a soli 16 anni – il secondo più giovane debuttante in maglia nerazzurra, alle spalle del solo Beppe Bergomi.
Successivamente, Mazzarri concesse all’attuale numero 9 granata anche la chance di esordire in Serie A, così come in Europa League durante la stagione seguente. Bonazzoli fu poi acquistato dalla Sampdoria a gennaio 2015, e passò in blucerchiato in estate, dopo aver totalizzato 9 presenze con la prima squadra nerazzurra, divise tra 5 gettoni in A, 2 in Coppa Italia e altrettanti in Europa League.
Con la maglia dell’Inter, inoltre, Bonazzoli trascinò la Primavera di Stefano Vecchi alla conquista del Torneo di Viareggio 2015, vinto in finale contro il Verona; le marcature in quell’occasione furono aperte proprio dal classe ’97, che segnò al 1’ nel match poi vinto 2-1 dai nerazzurri, la cui rosa includeva anche due attuali interisti come Federico Dimarco e Ionut Radu. Bonazzoli chiuse il torneo come capocannoniere con 5 reti, e venne eletto miglior giocatore.
Passato interista anche per Joel Obi, notato e tesserato dall’Inter dopo il Torneo Scirea del 2005. Dopo un titolo Allievi e l’esperienza in Primavera, nell’estate 2009 il nigeriano fu aggregato in prima squadra da Mourinho, facendo parte della rosa che vinse la Champions League. Durante la successiva stagione 2010-11, Obi fece il suo esordio sia in Serie A che nella massima competizione europea.
Nell’arco di quattro stagioni nerazzurre – intervallate da un anno in prestito al Parma –, Obi totalizzò ben 71 presenze, segnando anche 3 gol: nel 2012, al primo centro, trovato nel 2-1 contro il Cesena, seguì anche il gol in Europa League nel 3-1 sul campo degli azeri del Neftci Baku; quest’ultima marcatura piuttosto speciale (la cinquecentesima dell’Inter nelle manifestazioni continentali) fu seguita poi dal gol nel derby del 2014, in cui Obi stabilì il definitivo 1-1 dopo la rete di Menez per il Milan.
Ritroverà l’Inter anche Vid Belec, il quale anche domani dovrà stare a guardare dalla panchina, dopo il match dell’andata in cui Colantuono gli preferì Fiorillo. Lo sloveno, notato dall’ex portiere Luciano Castellini, entrò nelle giovanili nerazzurre nel 2007. Dopo la vittoria del titolo Allievi, Belec fu promosso in Primavera, con cui vinse da titolare prima il campionato e poi il Torneo di Viareggio.
L’attuale numero 72 granata fu quarto portiere durante l’anno del Triplete, poi visse due stagioni in prestito al Crotone, prima di fare ritorno alla casa madre. Nel 2012-13 Stramaccioni concesse a Belec l’esordio in prima squadra: il battesimo arrivò in Europa League, nei playoff di qualificazione contro il Vaslui, quando il portiere sostituì Cassano a causa dell’espulsione di Luca Castellazzi.
Dopo altre due presenze nella fase a gironi, Belec fu messo da parte da Mazzarri durante l’estate successiva, e visse un altro biennio in prestito tra Olhanense e Konyaspor. Tornato alla base, il portiere del ’90 rescisse il suo contratto con l’Inter nell’agosto 2015, firmando con il Carpi.
Trascorsi in nerazzurro anche per Edoardo Vergani, che ha vissuto sei anni nelle giovanili dell’Inter. La punta di Segrate entrò nella realtà del Biscione nel 2014, rimanendovi fino al 2020, pur senza mai esordire in prima squadra.
L’anno scorso l’attaccante fu girato in prestito al Bologna, con cui – oltre all’esperienza in Primavera – ebbe la possibilità di esordire in Serie A, con Mihajlovic che gli concesse minuti da subentrato proprio a San Siro contro l’Inter. In estate il ventunenne ha fatto temporaneamente ritorno in nerazzurro, prima del passaggio a titolo definitivo alla Salernitana, ufficializzato lo scorso 31 agosto.
Passando su sponda nerazzurra, l’unico ex di turno è Danilo D’Ambrosio: il difensore napoletano giocò nelle giovanili della Salernitana fino al 2005 (insieme al fratello gemello Dario), senza mai esordire in prima squadra. In seguito, a causa del fallimento della società di Aliberti, il classe ’88 rimase svincolato, e decise – nonostante l’interesse del Chelsea – di trasferirsi alla Fiorentina.
Inoltre, Inter-Salernitana sarà anche la partita di un ex mancato come Simone Inzaghi. Il tecnico piacentino, formatosi da allenatore nelle giovanili della Lazio, fu scelto da Lotito per guidare ad interim la prima squadra biancoceleste nelle battute finali della stagione 2015-16, dopo l’esonero di Pioli.
In seguito, l’ex co-patron granata scelse di affidare la panchina dell’ippocampo proprio ad Inzaghi per la stagione successiva, ma il rifiuto di Marcelo Bielsa in estate spinse il presidente laziale a riportare il tecnico emiliano a Roma.
Sfumata la pista Inzaghi, la Salernitana targata Lotito-Mezzaroma-Fabiani virò su Sannino per affrontare la seconda stagione in B dopo la salvezza dell’anno precedente, poi l’esonero del tecnico di Ottaviano portò il club granata ad affidarsi ad un altro ex delle giovanili biancocelesti come Alberto Bollini.