Niente è ancora certo, giornata dopo giornata con un divario che si riduce, mentre nella parte bassa della classifica si collezionano rimpianti.
Spezzini che superano l’ipnosi dagli 11 metri, stendendo un doppio velo sugli occhi rossoblù.
Manaj ed Eerlic autori delle reti che generano sorrisi, mentre dalle parti di Cagliari si intravede più di uno spettro.
Il Sole conferisce forza e spinge a crederci, perché la Salernitana parte forte con Bonazzoli sotto la Sud.
Reagisce il Sassuolo con tutta la sua classe, con la testa di Scamacca e il capolavoro di Traorè.
Però c’è ancora forza e voglia di stupire, perché la testata di Djuric tiene a galla il discorso salvezza.
Stringere i denti e non mollare, ciò che ha trasmesso Max Allegri ai suoi uomini, alla vigilia di una gara come banco di prova.
Cuadrado osa e vince, Morata non può sbagliare, mentre Candreva… sbaglia.
Il numero 1 bianconero vola, e protegge i legni alla grande, allontanando gli spettri dalle maglie bianconere.
La deviazione spaventa, ma Morata chiude, regalando una vittoria che serviva in vista dell’Europa.
Neanche 20 min per gioire, al 19’ Kalulu firma in fondo al sacco, una vittoria che salda il nome del Milan al primo posto.
Di misura anche al “Franchi”, con un Torreira che fa gioire, il popolo viola e diversi “fantallenatori”.
Uno striscione che non vorremmo mai vedere, punito dal karma targato Osimhen, che con una foto regala tre punti d’oro al suo Napoli.
Blessin e l’ennesimo pareggio, un incantesimo che incanta la Dea, rimandata nuovamente alla prova di maturità dei grandi.
Padroni del campo, bianconeri scatenati e vogliosi di aggredire, la formazione di Mourinho messa alle corde.
Prima della campana però, i leader tornano in soccorso della “Magica”, acciuffando un punto dagli 11 metri.
Bremer una conferma che ingolosisce tanti club, Brekalo spreca e… il Var.
Già, proprio il Var tanto desiderato dai paladini della giustizia, senza considerare il fatto, che alla fine anche l’arbitro può sbagliare.
Non crederò mai a nessun tipo di malafede, perché in alternativa, non sarei qui a scrivere.
Ci pensa il Re Immobile a regalare una gioia, ad un popolo che urla l’inno, mentre l’aquila vola nel cielo.