Gli scatti diventano importanti in chiave scudetto, Europa e salvezza, quando a tre giornate dalla fine il cerchio si restringe.
Due squilli targati Hellas, responsabili di un esonero in casa rossoblù, perché Mazzarri saluta e cede il testimone ad Agostini.
Strano ma vero, la giostra Napoli rende meno amara la delusione, di quella ferita generata da un sogno tricolore spezzato.
Uno, due… sei i gol che stendono i ragazzi di Dionisi, mentre il “Maradona” festeggia il raggiungimento delle notti stellate.
A due passi dalle acque genovesi, nel tempio di “Marassi” diviso dalla passione.
Sabiri timbra il tabellino dei marcatori, mentre Audero si aggiunge anch’esso, a quella storia che recita narra la supremazia Doriana.
Le lacrime di Criscito parlano da sole, ed uniscono anche gli avversari, perché il calcio è anche questo.
Raffiche forti da ambo i lati, ma a spuntarla è l’aquila biancoceleste, con un gol all’ultimo respiro di Acerbi.
Il Sole sull’Allianz Stadium e il soffio di capitan Bonucci, in attesa di un regalo dalla Vecchia Signora.
Il primo desiderio si avvera, ma Aramu cerca in tutti i modi di rovinare la festa.
Il desiderio però si avvera ed è la gioia più bella, per una vittoria che regala l’ufficialità del quarto posto.
Al “Castellani” illude Zurkowski, perché gli azzurri subiscono il canto del “Gallo” Belotti.
Tre volte, il giocatore che più è mancato a questo Toro, in attesa di una firma che tarda ad arrivare.
La spinta di “San Siro” premia il coraggio, mentre sugli spalti si trasferisce il verbo credere, nei piedi di Leao che firma la vittoria.
L’Inter non molla la presa, con una vittoria a Udine che tiene vive le speranze.
Perisic e Lautaro urlano la forza nerazzurra, poiché sarà battaglia vera sino all’ultimo.
Pareggio che rende felici i bianconeri, perché il Bologna inchioda la Roma sullo 0 a 0 all’Olimpico.
Testa a giovedì allora, dove la Roma è chiamata all’impresa, in un torneo affascinante in cui combattere.
Alla vigilia i granata avrebbero firmato per questo pareggio, ma la storia della gara lascia un po’ di amaro.
Personalità, corsa e tanta grinta, di una squadra che non molla perché ha deciso di lottare.
Ederson fa cantare e Pasalic firma il pari, ma sappiamo bene che la Salernitana ha promesso di non mollare.