Poche certezze e tante sorprese, perché se è vero che è difficile fare pronostici, allo stesso tempo alcune squadre hanno stravolto le aspettative.
Chi non ti aspetti cade, mentre chi vince continua a non convincere del tutto, con la chiusura del calciomercato ed una giornata da ripercorrere insieme.
Partiamo allora dagli undici metri e ad un’ipnosi di Maignan verso Berardi, nel bel mezzo di un pareggio a reti bianche ed infortuni pesanti.
Il Monza naviga in acque difficili, con Paulino Dybala che sigla il 100esimo gol, scrivendo il suo nome due volte sul tabellone.
Un tris che mette alle corde il Monza, costretto a rivedere svariati concetti di calcio, per evitare che la favola si trasformi in un incubo.
Show a San Siro con Correa, in una melodia nerazzurra resa più bella dal gol della giornata di Barella.
Lautaro entra con fame e segna, mentre Okereke regala ai grigiorossi il gol della bandiera.
Inaspettato risultato con i viola al tappeto, perché Beto è più di una certezza per la squadra bianconera.
Sembra scritta la vittoria grazie ad un Re di nome Ciro Immobile, ma all’improvviso è il gelo a calare tra le maglie biancocelesti.
Gabbiadini è una storia romantica condita con un gol, tornato a gioire dopo tanti mesi di buio fitto.
Equilibrio in terra empolese con gli squilli di Balzanzi e Kallon, un pareggio che mette d’accordo Empoli ed Hellas.
Lo stesso equilibrio però sconvolge il Maradona, perché Colombo riscatta l’errore dal dischetto e fa cantare i leccesi.
Quanto sono mancate le punizioni nel feudo bianconero?
Tanto, e lo si capisce dai boati dalle parti di Torino, grazie ad un fenomeno di nome Dusan Vlahovic.
Partecipa alla festa anche Milik, dopo un’ennesima azione fantastica del giovane Miretti.
Uno, due, tre volte Koopmeiners, colui che strappa un sorriso al pubblico bergamasco, in cima alla classifica per una notte.
Tifosi in lacrime nel pre partita per Josip Ilicic, uno dei protagonisti di una vera favola che racchiude anni meravigliosi.
Il cuore dopo lo svantaggio, su un campo difficile come quello di Bologna.
Crederci grazie al senso di appartenenza, a quella voglia di non mollare mai che contraddistingue i granata, perché Dia è ancora Re della notte.