Home Editoriale Nicolussi Caviglia: «Mi reputo un calciatore pronto, darò l’anima per questa maglia»

Nicolussi Caviglia: «Mi reputo un calciatore pronto, darò l’anima per questa maglia»

Il centrocampista, ex SudTirol, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione accompagnato dal direttore sportivo Morgan De Sanctis

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De Sanctis e Nicolussi

Il nuovo centrocampista della Salernitana, Hans Nicolussi Caviglia, oggi ha partecipato alla conferenza di presentazione presso il centro sportivo Mary Rosy. Successivamente alla premessa del direttore sportivo Morgan De Sanctis, la new entry, classe 2000, ha risposto con sicurezza ed entusiasmo alle numerose domande dei giornalisti.

Le parole di Nicolussi

«Desidero ringraziare il SudTirol per la fiducia che mi ha dato in questi mesi, ne venivo da un lungo infortunio, la società ha creduto in me ed io ho risposto presente. Le emozioni legate a Salerno sono già molto importanti. La fiducia del direttore e del mister è stata fondamentale ai fini della mia scelta. In questi due giorni d’allenamento ho assaporato tanto entusiasmo. Domenica darò il mio contributo, qualsiasi ruolo rivestirò. Sono pronto. A livello atletico sto bene, l’ultima gara l’ho giocato il 26 dicembre. Nella mia storia ho fatto quasi sempre la mezz’ala. Sono tre i ruoli che preferisco ricoprire: mezz’ala, playmaker e trequartista».

L’entusiasmo di scegliere Salerno

«Assaporare è un verbo utilizzato per gustare a pieno questa nuova esperienza. Non vedo l’ora di giocare per la Salernitana. La mia passione per il calcio è immensa: è la mia vita. Ho già giocato a Salerno da avversario, ma tornare all’Arechi con la maglia granata sarà tutt’altra storia. La prima impressione che ho avuto sulla Salernitana è stata più che positiva. Ci sono già ragazzi in squadra con i quali ho avuto rapporti. Per caratteristiche, rispetto a Coulibaly e Maggiore, mi sento più simile a Maggiore».

La scelta del Numero di maglia

«Ho sempre avuto il 14 come numero di maglia per ragioni strettamente personali, quest’anno, invece, ho scelto il 41 perché è stato il numero che ha accompagnato il mio esordio in serie A».

Le proiezioni future

«Questi sei mesi li vivrò partita dopo partita, senza proiettarmi troppo oltre. Ogni allenamento è fondamentale per me. Sogno in grande, ma resto con i piedi per terra. Ciò che verrà nella mia carriera sarà successivo a tanti piccoli step. Contro il Toro per me potrà essere un sorta di derby, ci siamo sempre sfidati in passato quando indossavo la casacca della Juve, ma vivrò la gara con lucidità e voglia di fare bene».

Le motivazioni

«Mi reputo un calciatore pronto, darò l’anima per questa maglia. Percepisco fiducia. La molla che mi ha fatto scegliere la Salernitana è stata la società. Sono ambizioso e ci tenevo a tornare in serie A. Il mio riferimento come calciatore è Cruijff. Tra la serie B alla serie A c’è un abisso, ma ritengo di avere le carte in regola per adattarmi a questo nuovo contesto».

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Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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