Non ci si abitua. A date ed orari improbabili, e neanche alla solita etichetta di “decisiva” che si posiziona ad ogni partita. Talmente solita che neanche la si nota più.
Sfida decisiva?
Ma sono vere entrambe le cose, per questo Hellas-Salernitana che andrà in scena ad esercizi commerciali ancora aperti, al buio e d’inverno. E decisiva questa partita lo sarà, comunque.
Bene hanno fatto – i protagonisti della scena, i tifosi – a non soffiare, dopo la sconfitta con la Juventus, sul fuoco delle polemiche. Ma tanto fornisce ulteriormente la misura dell’importanza.
La corsa sulla Salernitana
È innegabile, infatti, che nei quartieri malfamati della classifica si faccia la corsa sulla Salernitana.
Reduce come è da quattro sconfitte e quattro punti nelle ultime sei gare, quelle del 2023 in corso. Nello stesso arco temporale l’avversario di stasera di punti ne ha presi nove, pagando dazio di misura soltanto all’Internazionale. E ha silenziato il de profundis, salmo troppo frettolosamente cantato sugli scaligeri destini.
La seconda chance
Come dice il paroliere sanremese di Giorgia, questa gara sarà bene o male detta se verrà “detta” bene o male dai ragazzi di mr. Nicola. Che verosimilmente sarà chiamato, al triplice fischio, a rendicontare sulla sua seconda chance.
Se non nel risultato, comunque fastidioso, è nell’atteggiamento mostrato contro la Juventus che si è segnato il passo, dopo che l’impresa di Lecce aveva aperto il cuore alla possibile serenità.
Un nuovo inizio in questa direzione potrebbe battezzare il ritorno alla tranquillità. Forse decisiva, dovesse arrivare il bottino pieno. Ma è partita da tripla.
Dalla tribuna al campo
Bene la sordina alle polemiche, benissimo la rifinitura all’Arechi, con lo scaramantico richiamo all’ultima volta: ne seguì l’impresa a casa Lotito. Bene anche ricordare che al Bentegodi, dove mai è mancata l’alta tensione, la Salernitana ha scritto pagine importanti. L’ultima all’alba dell’era Iervolino. Tre punti che si rivelarono di piombo, inaugurati da Milan Đurić, stasera mestamente in tribuna ad ostruire la visuale del malcapitato spettatore della fila seguente.
E, a proposito di ex, lo sguardo non potrà non rivolgersi a Simone Verdi, rosa non colta del mercato invernale.
Porta inceppata per lui, al triplice fischio però altre porte si apriranno. E non ne conosciamo la direzione. Saranno spero scorrevoli, e si apriranno alla tranquillità o al prolungamento di una tregua che – non c’è nulla di più definitivo del provvisorio – potrebbe durare fino alla fine del torneo.
Alla terza opzione non voglio pensare, non lo farà certo mr. Nicola. Non lo faranno neanche le porte scorrevoli: sarebbe cosa brutta infatti trasformarsi in girevoli.