Sembrava una maledizione quella che ieri pomeriggio si è abbattuta su Krzysztof Piatek. Tanto cuore, tanto movimento ma zero reti, potrebbe essere riassunta così la partita del polacco contro il Monza. Scelto da Paulo Sousa come unica punta, l’ex Milan si è reso protagonista di un match in chiaroscuro.
Le occasioni sprecate
La gara di Piatek inizia al 15′ quando- dopo il recupero del solito Lassana- Crnigoj lo serve nel cuore dell’area brianzola ma il suo tiro termina sul fondo. L’occasione del riscatto arriva due giri lancette dopo (17′) con un colpo di testa su assist di Sambia che finisce altissimo sulla traversa di Cragno. La terza grande possibilità arriva quasi al tramonto della sfida. All’83’, infatti, il centravanti polacco- sfruttando anche l’indecisione di Donati- si presenta a tu per tu con il portiere biancorosso, salta quest’ultimo ma sbaglia clamorosamente a porta vuota.
Lavoro sporco
Se dal punto di vista realizzativo la partita di Piatek è nettamente insufficiente, ciò che di buono si è visto dall’ex Milan riguarda totalmente il lavoro per la squadra. Il polacco, come avvenuto anche nel passato, si è speso molto nel “lavoro sporco” facendo a sportellate con clienti non “morbidissimi” come Izzo, Pablo Marì o Caldirola. Dal suo appoggio per Candreva nasce la rete dell’1-0 di Lassana e sempre da un suo tiro l’87 granata sigla il definitivo 3-0. Nonostante questo, però, il digiuno di gol è consistente. Attualmente le partite senza reti sono undici con l’ultima marcatura che risale al 5 novembre contro la Cremonese. Domenica ritornerà al Ferraris che è stato casa ai tempi del Genoa e nel quale ha un certo feeling con il gol, stadio dal quale proverà a ritrovare nuovamente le realizzazioni che tanto servono alla Salernitana.