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Dal confronto col 98/99 ad un Sousa quasi da Europa: allo Zini un occhio alla media punti

Superato il record di Breda e soci, i granata devono ancora far meglio in termini di punti a gara. Numeri da parte sinistra per il tecnico portoghese alla guida della Salernitana

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Vengono definite valide solo per le statistiche, e in modo tutt’altro che improprio. Eppure, partite come Cremonese – Salernitana hanno il loro peso nei libri di storia. Vale innanzitutto per l’Ippocampo, che facendo punti domani allo Zini potrebbe rendere il 2022/23 il migliore tra i quattro campionati di Serie A della storia granata.

Il confronto con il passato

Se i 42 punti fatti quest’anno bastano a stabilire il record assoluto, battendo i 38 del campionato 1998/99, il parametro della media punti non dice altrettanto. E in tal senso sarà proprio il risultato di Cremona a rendere – numeri alla mano – la Salernitana attuale superiore o inferiore a quella di 24 anni fa.

Pareggiare domani permetterebbe ai granata di chiudere il campionato con 43 punti in 38 giornate, quindi con 1,13 punti a partita. Dato sufficiente a superare gli 1,12 punti a gara del 98/99, quando Di Vaio e soci raccolsero 38 punti in 34 partite. Meglio ancora andrebbe con una vittoria allo Zini, poiché i 45 punti finali porterebbero la media a 1,18 punti a gara.

Servirà comunque muovere la classifica, perché con una sconfitta la Salernitana allenata prima da Nicola e poi da Sousa rimarrebbe a 42 punti in 38 gare: media di 1,1 punto a partita, dunque appena più bassa rispetto alla stagione RossiOddo.

In ogni caso, la Salernitana di quest’anno ha già fatto meglio – e non di poco – rispetto a quella dello scorso anno: con 31 punti in 38 giornate, la squadra allenata prima da Castori, poi da Colantuono e infine da Nicola ottenne appena 0,81 punti a partita. Media nettamente inferiore rispetto al maledetto 98/99 (1,12), ma comunque sufficiente a salvarsi.

Candreva e compagni hanno battuto nettamente anche la Salernitana di Gipo Viani, che nel 47/48 chiuse al quartultimo posto (retrocedendo) con 34 punti in 40 gare, per una media di 0,85 punti a partita. D’altro canto, Onorato e compagni conservano il record di 13 vittorie in un singolo campionato di massima serie.

Nessuno, infatti, fin qui ha fatto meglio: lo scorso anno i granata si fermarono a 7 vittorie, contro le 10 ottenute nel 98/99. Con 9 partite vinte quest’anno (5 da Nicola e 4 da Sousa), battere la Cremonese permetterebbe a Mazzocchi e soci di eguagliare i successi ottenuti da Breda e compagni 24 anni fa.

Sousa da parte sinistra

Ma, oltre ai numeri di squadra, il match di domani potrebbe certificare ulteriormente gli straordinari benefici della cura Sousa. Innanzitutto, la curiosità. I 42 punti ottenuti in questa stagione dalla Salernitana sono equamente divisi tra le due gestioni tecniche: 21 quelli di Nicola, altrettanti quelli del tecnico portoghese. Il quale, però, ha ottenuto lo stesso bottino in 15 partite, contro le 22 del collega piemontese.

Il “sorpasso” di Sousa sul suo predecessore riguarderebbe solo e soltanto il numero di punti, poiché la media è già sufficiente a descrivere il cambio di marcia: con Nicola la Salernitana ha viaggiato a 0,95 punti a partita, con l’attuale gestione tecnica a 1,4.

E, vincendo allo Zini, Sousa chiuderebbe le sue 16 partite con ben 1,5 punti a gara. Per farsi un’idea, bastano un paio di esempi: la Roma, settima sul campo, è a 1,62 (60 punti in 37 partite). Subito dietro c’è il Torino, che guida il secondo blocco di questo campionato: con 53 punti in 37 gare, la squadra di Juric ha racimolato 1,43 punti di media a partita. Numeri tutt’altro che distanti dalla Salernitana di Paulo Sousa.

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