OCHOA 5,5: vede arrivare Belotti da tutte le parti, viene salvato dal var nella prima occasione, nulla può poco dopo per rimediare al doppio errore di Fazio e Gyomber. Smanaccia il pallone sull’insidiosa incornata di Smalling, la sfera balla in area ma Mancini non ne approfitta. Qualche incertezza di troppo nei disimpegni con i piedi, non esente da colpe sul pari romanista con il pallone gravitante nell’area piccola.
LOVATO 6,5: nelle battute iniziali è il più solido del terzetto offensivo, con Belotti che fa il bello e il cattivo tempo tra Gyomber e Fazio. Ottima una sua chiusura sull’arrembante Spinazzola. La sua prestazione resta di livello e solida anche nella seconda frazione di gioco. Resta da capire perché sui calci piazzati lui sia deputato a presidiare il secondo palo invece di far pesare la sua stazza centralmente.
FAZIO 5,5: inizio incoraggiante nella costruzione dal basso, prima della rischiosa uscita per mettere in off side Belotti che realizza il gol del vantaggio, provvidenzialmente annullato dal var. Ancora ingenuo nella scarsa fisicità da opporre al movimento di Belotti che precede il vantaggio romanista. In leggera ripresa nella fase finale del tempo. Secondo tempo ordinato e attento, ma anche lui è incomprensibilmente distante dal cuore dell’area in occasione del pareggio di Belotti. Provvidenziale nel finale una diagonale sul cross insidioso di Karsdorp.
GYOMBER 5: ingannato dal deficitario presidio di Fazio nella zona di Belotti, può fare meglio nell’uno contro sull’ex torinista che, però, lo salta agevolmente e porta in vantaggio la Roma. Perde sicurezza e rischia l’autogol sugli sviluppi di una punizione laterale giallorossa. Non è tranquillo e si vede dal linguaggio del corpo che sprizza nervosismo ed eccessiva irruenza, come testimonia l’ammonizione. Mezzora quasi perfetta nella ripresa, poi si riaddormenta consentendo a El Shaarawi e Belotti di calciare due volte verso la porta e presidiando male l’area di rigore sull’incornata vincente di Belotti.
MAZZOCCHI 5: testardo in un tentativo di dribblare mezza Roma, perde ingenuamente palla. Pochi minuti dopo viene saltato agevolmente da Spinazzola sulla linea di fondo ma il cross dell’esterno non viene concretizzato dai compagni. La sua partita stenta a decollare anche quando la squadra migliora la sua prestazione collettiva. Troppe iniziative velleitarie con la palla al piede ed anche in fase difensiva appare sempre titubante. 66 DIA 6: la squadra è sotto pressione, lui in qualche circostanza riesce a farla respirare, anche se la lucidità non sembra essere quella dei giorni migliori.
COULIBALY 6,5: inizio di gara caotico in fase di possesso ed anche qualche spazio di troppo concesso tra le linee agli avversari. Fatica a carburare e la squadra non può fare a meno del suo vigore e dei suoi strappi. Al minuto trentotto, finalmente, regala un saggio della sua importanza interrompendo in tackle un’insidiosa ripartenza romanista. Ingenuo in avvio di ripresa quando commette un fallo evitabile su Bove, ma subito dopo comincia a salire di tono e mette la sua esplosività muscolare al servizio della squadra, recuperando palloni e spingendone qualcuno avanti, oltre a dare un contributo di fisicità all’interno dei propri sedici metri.
MAGGIORE 5,5: ci mette tanta applicazione nello svolgere inedite funzioni di centrocampista centrale, lotta su molti palloni, subisce diversi falli, anche se le sue geometrie poco aggiungono alla manovra offensiva e qualche volta il suo pressing viene eluso dalla veloce circolazione di palla dei padroni di casa. Gara di sostanza e sofferta anche nella ripresa, prende il giallo ed ormai sfinito lascia spazio a 78′ LEGOWSKI 6: ha entusiasmo e voglia di stupire, strappa in un paio di circostanze con la palla al piede, non sempre attentissimo in fase passiva.
BRADARIC 6: cerca di essere tatticamente disciplinato, anche se la comunicazione con Fazio è da rivedere nelle prime battute del match. Kristensen spinge poco, il croato prende coraggio e in un paio di circostanze si getta nello spazio per dare una mano alla squadra che fatica a produrre gioco. Ottima l’apertura che aziona il secondo capolavoro di giornata di Antonio Candreva. Nel finale patisce in fase difensiva la fisicità di Karsdorp ed inspiegabilmente si trova quasi costretto ad arginare la fisicità di Belotti sul secondo gol romanista.
KASTANOS 5,5: un po’ trequartista, un po’ mezzala e mediano d’interdizione. Non si rende protagonista di giocate offensive indimenticabili, ma nella zona in cui gravita il pallone lui c’è spesso, ricevendo diverse botte dagli avversari e distribuendone qualcuna. Con l’ingresso di Dia, passa a destra al posto di Mazzocchi, la Roma spinge sul suo versante, lui entra un po’ in difficoltà e viene sostituito. 78 SAMBIA 6: entra in una fase di grande sofferenza, la Roma spinge nella sua zona, regge con tanta dedizione all’urto e prova anche a dettare il passaggio in fase di possesso.
CANDREVA 9: girovaga senza costrutto per il campo per mezzora abbondante, ma lui ha sempre il colpo in canna in grado di spaccare la partita. Salta Smalling e fa partire un missile terra-aria che non lascia scampo a Rui Patricio. Inizio di ripresa da sogno, con la seconda magia di giornata che silenzia l’Olimpico. Nel finale si sacrifica tanto in fase difensiva. Insostituibile e da clonare.
BOTHEIM 5,5: la Salernitana fatica a produrre gioco, per lui è impresa ardua creare apprensioni al prestante terzetto difensivo della Roma. Prova ad uscire dai blocchi difensivi, gestisce qualche pallone, ma la sua prestazione è troppo leggera. Ripresa più volitiva, arretra sulla trequarti, tocca due palloni che favoriscono gli inserimenti dei compagni e in una circostanza aggredisce bene la profondità. Poi la Roma attacca e lui gioca da mezzala, prima di essere sostituito. 89 M. COULIBALY S.V.
ALL. SOUSA 6,5: la squadra non sembra mentalmente centrata nella prima metà del primo tempo, fatica a produrre gioco e in difesa commette errori grossolani. I suoi uomini sembrano soprattutto preoccupati di inaridire gli avversari. La giocata estemporanea e di classe di Candreva restituisce morale al gruppo che, pur non facendo molto in fase offensiva, soffre meno le folate capitoline. Nella ripresa, i suoi ragazzi sono più convinti e grintosi, favoriti anche dalla splendida giocata di Candreva che regala il vantaggio e la giusta dose di entusiasmo. La Roma spinge, soprattutto sull’out mancino dove trova qualche varco di troppo, i granata soffrono ma non si disuniscono. Qualcosa da rivedere sulle palle inattive ed anche qualche sostituzione difensiva, considerata la spinta dei giallorossi, poteva forse essere effettuata prima.