Andrea Schiappapietra, giornalista della testata genovese “Il Secolo XX“, ha analizzato ai microfoni di SOLOSALERNO il pre partita tra Salernitana e Genoa, mettendo in luce le peculiarità di entrambe le compagini in vista della gara dell’Arechi.
Il Genoa è reduce da 5 risultati utili consecutivi, Gilardino ha dato anima e corpo ad una squadra volta a raggiungere traguardi importanti. Qual è l’obiettivo a medio-lungo termine del club?
«Aver trovato un assetto stabile sta aiutando il Genoa ad ottenere risultati importanti. Avere quasi tutti i giocatori migliori a disposizione, per un certo numero di partite, ha favorito la squadra. Ha aiutato Gilardino che ha modificando un po’ il modo di giocare della squadra, che prima era molto attenta alla fase difensiva, adesso può esprimersi in maniera diversa anche in fase offensiva. L’obiettivo al medio lungo termine del club credo che sia strettamente legato alla dimensione societaria, cioè: prima di tutto occorrerà rimettere a posto i conti, in questi mesi è stato fatto molto, molto si doveva fare, quindi saranno ancora necessarie plusvalenze, almeno fino alla prossima sessione di mercato. L’obiettivo penso sia quello di stabilizzarsi nella parte sinistra della classifica per provare, tra un anno o due, ad entrare nella zona delle coppe. Credo sia questa la tabella di marcia del club».
La forza del gruppo risiede anche nella flessibilità degli interpreti e nella versatilità con la quale il mister li schiera sul rettangolo di gioco. Che Genoa sarà proposto a Salerno?
«Il Genoa che sarà proposto a Salerno non si discosterà molto dalla squadra vista giocare nelle ultime partite. Avere a disposizione buona parte dell’organico, dopo i numerosi infortuni, darà più possibilità di scelta a Gilardino, che dovrebbe riproporre il classico 3-5-2, che potrebbe trasformarsi in un 3-4-2-1 in fase offensiva per osare di più».
Il mercato di riparazione ha portato Emil Bohinen a Genova. Cosa ha spinto il club rossoblu a sceglierlo?
«L’acquisto di Bohinen è stato sicuramente sorprendente. Si tratta di un calciatore relativamente giovane, con un po’ d’esperienza di serie A. L’arrivo del norvegese a Genova è stato valutato con attenzione. Credo sia il classico giocatore dal talento inespresso. Non è riuscito a dare il massimo, forse, per problemi fisici, perché potrebbe non aver trovato l’allenatore giusto. Al momento credo possa svolgere il ruolo di comprimario, non di protagonista. D’altra parte, il Genoa sta cedendo molti centrocampisti, che non hanno quasi mai giocato nella stagione corrente, quindi Bohinen andrà a colmare il posto vacante di questi calciatori».
La Salernitana ha chiuso la prima giornata di ritorno con un risultato viziato da decisioni arbitrali discutibili. Anche il presidente Zangrillo durante questa stagione ha avuto da ridire sulla direzione arbitrale di alcune partite. Sembrerebbe che gli arbitri si stiano deresponsabilizzando sempre più, delegando al Var sentenze definitive. Che impatto ha questo nuovo modus operandi, ancora da migliorare, sui calciatori, sui club e sul pubblico?
«La reazione del designatore Rocchi è stata abbastanza scomposta. Gli arbitri stanno attraversando un momento molto complesso, è evidente che la gestione tra arbitri e Var, sia poco produttiva. Per alcuni aspetti, la Var sembra aver peggiorato alcune dinamiche, credo ci sia ancora poca chiarezza delle regole che, per lo più, lasciano spazio alle diverse interpretazioni. Andrebbe semplificato tutto. Bisognerebbe restituire credibilità e serenità agli arbitri. Atteggiamenti minacciosi non portano risultati, servono solo ad aumentare la tensione».
I granata occupano una posizione di classifica molto complessa, motivo che ha spinto Iervolino a fare un passo indietro nei confronti di Sabatini, richiamandolo. Con l’esperienza del DG la speranza salvezza può risultare più alta?
«La Salernitana sta vivendo una situazione estremamente difficile. Già nella passata stagione sono stati fatti molti errori: mandare via Sabatini, due anni fa, è stato imperdonabile. Privarsi di un dirigente come lui, per una squadra come la Salernitana, con poca esperienza in serie A, che si deve costruire, un uomo come Sabatini risulta fondamentale. Il suo ritorno darà una mano alla rincorsa dei granata verso la salvezza. Non sarà semplice, perché la concorrenza è agguerrita, tutti lottano e combattono, ma con l’entusiasmo dei tifosi e l’esperienza del DG, credo che la Salernitana possa giocarsela fino alla fine».
Che gara si aspetta domenica?
«Mi aspetto una gara molto combattuta. Sarà accompagnata da grande tensione, questo aspetto potrebbe pesare sullo stato d’animo dei calciatori in campo. Ovviamente la Salernitana si gioca molto. Vero è che siamo a gennaio, ed il tempo per recuperare non mancherebbe, però una partita come quella di domani, risulterà fondamentale ai fini della graduatoria per rientrare in gioco. Sbloccare il risultato già nei primi 45′ di gioco, potrebbe fare la differenza».
Quanto inciderà il fattore Arechi?
«Il pubblico sarà dalla parte della Salernitana. Il Genoa dovrà fare molta attenzione nel non farsi travolgere dall’entusiasmo dell’Archi. I rossoblu dovranno essere bravi ad approfittarne di qualche passaggio a vuoto della squadra di casa. Domani tutto è possibile».