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Il ritorno di Coulibaly e le prospettive del centrocampo granata

Le doti di interdizione del centrocampista maliano consentiranno ai granata di difendersi con minori affanni. Con Lassana a guardare loro le spalle, punte e fantasisti potranno sprigionare con maggiore tranquillità il loro talento.

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La rivoluzione di mercato operata da Walter Sabatini ha cambiato i connotati a una Salernitana che, d’ora in poi, potrà presentare sul terreno di gioco un undici sempre qualitativo ed eclettico, che mister Inzaghi potrà disporre con qualsiasi soluzione tattica.

A Torino, la formazione granata è entrata in campo con un finto 3-4-2-1, che a causa di un’interpretazione estremamente passiva della gara si è rivelato un vero e proprio 5-4-1, con Zanoli e Bradaric appiattiti sulla linea dei difensori e le due mezze punte Candreva e Kastanos in mediana. La Salernitana, però, dovrà vincere molte partite per provare la rimonta, e pertanto si renderà necessario un atteggiamento più propositivo.

In questo senso assume una grossa rilevanza il ritorno di Lassana Coulibaly dopo l’esperienza in Coppa d’Africa con la nazionale maliana. Il centrocampista africano, alla terza stagione a Salerno, è una colonna della squadra. Le sue doti di interdizione, corsa e resistenza fisica, unite a un bagaglio tecnico più che accettabile, sono ineludibili per una formazione che dovrà spesso presentare molti dei suoi calciatori più talentuosi per conquistare l’intera posta.

Le soluzioni tattiche

Sebbene la prima metà del campionato di Coulibaly sia stata deludente, non si può prescindere dal forte mediano per conferire al centrocampo non certo la qualità tecnica del calciatore con ampia visione di gioco, bensì il dinamismo e la concretezza che non solo renderanno più solida la fase difensiva, ma che permetteranno altresì ai giocatori più tecnici della rosa di sprigionare il loro talento consapevoli che Lassana guarderà loro le spalle fiondandosi sulle palle perse, scalando alla sua destra e alla sua sinistra per occupare gli spazi lasciati vuoti, rincorrendo gli avversari e contrastandoli con decisione.

Con Coulibaly, il centrocampo granata potrà disporsi indifferentemente con 2 o 3 uomini. In caso di mediana a due (nel 3-4-2-1 o nel 4-2-3-1), il maliano potrà essere affiancato preferibilmente da uno tra Maggiore e Basic. In caso di centrocampo a tre, invece, Coulibaly agirà da mezzala destra di fiato e di rottura, con Maggiore nel ruolo di play-maker tattico, più abile presidiare con grinta la sua zona di competenza che a smistare palloni, e con Basic come mezzala sinistra. Il croato, ben coperto da Coulibaly e Maggiore, in questa posizione potrà inoltrarsi a ridosso dell’area avversaria con più libertà anche per sfruttare le sue ottime capacità balistiche. In attesa di scoprire il francese Gomis, da mezzala, in un centrocampo del genere, potranno agire con maggiore qualità, ma minori doti d’interdizione, anche Kastanos e Martegani.

Il centrocampo della Salernitana è assolutamente idoneo per l’obiettivo della salvezza, benché sia più improntato alla distruzione che alla costruzione. Di conseguenza, il compito di creare pericolose azioni offensive graverà principalmente sulle spalle dell’ampio campionario di ali e mezze punte a disposizione di Inzaghi. In tal senso, calciatori del calibro di Candreva e Kastanos, senza tralasciare Vignato, Tchaouna, Gomis e Martegani, forniranno senz’altro un ottimo contributo.

A Inzaghi il compito di assemblare i forti calciatori che ha a disposizione conferendo loro un’identità tattica che, finora, è sembrata spesso troppo incerta.

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Autore del podcast settimanale "Agostino": https://shorturl.at/hyZ01

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