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Una Salernitana tremebonda e priva di idee sciupa la grande occasione per riaprire il suo campionato

L'unica nota positiva della serata è il senso della porta palesato da Weissman. Prestazione infelice di Pellegrino, che commette errori gravissimi nella fase cruciale del match. Centrocampo deficitario sul terreno della lucidità, con Inzaghi che peggiora il quadro tirando fuori dalla contesa Kastanos. Dia è la brutta copia della scorsa stagione. Pessime la preparazione e la gestione della gara da parte del trainer granata.

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OCHOA 6: troppo beffardo il pallone spizzato da Zanoli per sperare di arrivarci. Per il resto, l’Empoli spesso affonda come una lama nel burro ma non lo impegna mai. Stessa trama nella ripresa, con i toscani che si limitano a difendere e a giocare sugli errori di una squadra angosciata e frenetica. Poco può sul rigore realizzato freddamente da Niang e sulla fuga vincente di Cancellieri.

PIEROZZI 5,5: Cambiaghi è un pessimo cliente, si allarga e lo punta continuamente creandogli non pochi problemi. Su una di queste sortite l’attaccante empolese trova il cross e la deviazione fortuita di Zanoli che vale il vantaggio. Esce per infortunio alla caviglia e lascia il posto a 41′ WIESSMAN 6,5: cicca il primo invitante pallone di Bradaric, implacabile sulla replica attivata dall’ottimo pallone servito da Candreva. In area ci sa stare, si fa valere continuamente nel gioco aereo nonostante la differenza di stazza con i difensori toscani.

BOATENG 6: inizio di gara ferro e fuoco con Cerri e con una provvidenziale chiusura sull’insidioso traversone di Cambiaghi. Si ripete pochi minuti dopo neutralizzando l’inserimento di Zurkowski. Scaltra anche la chiusura sulla penetrazione centrale di Cambiaghi. Però raramente riesce ad anticipare il centravanti empolese, che difende palla e permette ai compagni di distendersi collettivamente e rendersi insidiosi. Con l’Empoli ripiegato e pronto a ripartire, il gioiellino di proprietà dell’Atalanta diventa un tormento anche per lui che palesa ancora un ritardo di condizione atletica. 59′ PIROLA 5: entra in una fase del match in cui l’Empoli si preoccupa soprattutto di difendere il vantaggio. Non commette errori vistosi, prova a dare anche una mano in fase di prima costruzione, ma nel finale è troppo leggero nell’azione di contrasto su Cancellieri che lo fa sedere e realizza il gol che chiude la contesa.

PELLEGRINO 4: i toscani agiscono prevalentemente sul centrosinistra, lui mantiene la posizione ma è in sofferenza, insieme all’intero reparto, quando gli uomini di Nicola provano a colpire attraverso il gioco aereo. Secondo tempo tranquillo a lungo perché l’Empoli bada soprattutto a contenere la caotica sfuriata della Salernitana. Nel finale va in confusione e palesa un deficit notevole di esperienza, franando addosso a Fazzini che guadagna il rigore e sbagliando il disimpegno che spalanca la strada a Cancellieri che mette la parola fine al match.

ZANOLI 5: immediatamente spigliato e volitivo sull’out destro, detta il passaggio e spinge. Poi arriva la sfortunata deviazione che beffa Ochoa, perde sicurezze, s’innervosisce, subisce un’ammonizione e non riesce a spingere come nelle prime battute del match. Importante il recupero che sporca la ripartenza quasi letale degli ospiti, ma l’ammonizione lo rende precario e viene sostituito. 46′ SAMBIA 6: la sua gara non presenta acuti, prova con modeste fortune a spingere sulla fascia destra ma neppure commette strafalcioni difensivi.

MAGGIORE 5: troppo compassato quando deve fare gioco, ma anche in difficoltà in interdizione al cospetto della superiorità numerica dell’Empoli in mezzo al campo. Tanto impegno ma il suo dimenarsi è poco funzionale rispetto alla necessità della squadra di velocizzare la manovra e cercare trame meno prevedibili. 75′ COULIBALY 5,5: non spinge come sa, potrebbe commettere fallo tattico sull’incursione di Fazzini che entra in area granata e guadagna il rigore che vale il secondo vantaggio siglato da Niang.

BASIC 5,5: non riesce a sprintare con la palla al piede, si limita a svolgere il compitino e le giocate non sempre sono pulite e funzionali ad attivare trequartisti ed attaccanti. Nel secondo tempo porta meno palla, spesso è abile a smistarla velocemente trovando i compagni tra le linee. Dopo il nuovo svantaggio, accusa un calo emotivo significativo e sbaglia i palloni giocati nel segmento finale del match.

BRADARIC 6: a spingere ci prova come sempre, ma le rifiniture sono spesso deficitarie. Ultimo uomo sugli sviluppi di una palla inattiva, cincischia, perde il pallone e l’Empoli si invola tre contro uno. Sulla stessa azione, supportato da Zanoli, rimedia all’errore precedente stoppando Cerri. Parte bene nella ripresa, scavalla a sinistra e serve un ottimo pallone a Weissman che taglia bene ma stecca da posizione assai favorevole. Offre subito dopo un altro interessante pallone a Dia che svirgola dai sedici metri e non trova la porta. Tanto generosi quanto frenetici gli ultimi tentativi di spinta sull’out sinistro.

KASTANOS 6: dal suo piede parte il tiro di destro che impegna severamente Caprile, che compie un mezzo miracolo e gli nega la gioia del gol. In precedenza prova a mettersi al servizio della squadra per conferirle estro e imprevedibilità, ma c’è scarso movimento ed anche le sue giocate sono farraginose e prevedibili. Potrebbe essere ancora utile alla causa ma Inzaghi lo toglie dalla contesa anzitempo. 59′ TCHAOUNA 5: tanto fumo e pochissimo arrosto, il suo ingresso rende ancora più incomprensibile la sostituzione anticipata di Kastanos.

CANDREVA 6: inizio di gara tutt’altro che esaltante, sbaglia un paio di passaggi per nulla complessi, prima di involarsi verso l’area empolese e lasciarsi frenare per eccesso di macchinosità. Il prosieguo della prima frazione non sale di tono e resta impacciato e deludente. Il copione non cambia in avvio di secondo tempo, come testimonia il tiro telefonato che non impensierisce Caprile. Inzaghi lo tiene in campo ed Antonio finalmente trova una giocata degna del suo talento pennellando sulla testa di Weissman il pallone che vale il pareggio. Prova fino alla fine a giocare palloni per limitare la frenesia e la confusione della squadra, ma nulla può e la stanchezza gli impedisce di sfornare altre giocate illuminanti.

DIA 5: la squadra fatica a velocizzare il gioco e a trovarlo e supportarlo. Gestisce non irreprensibilmente qualche pallone, si vede in una sola circostanza quando si libera bene di due uomini ma il tiro di sinistro termina fuori di un soffio. Ad inizio ripresa potrebbe fare meglio sul passaggio di Bradaric ma svirgola il tiro da favorevolissima posizione. Con l’ingresso di Weissman arretra spesso il suo raggio d’azione per pulire palloni e aiutare la squadra a guadagnare campo, ma non va oltre a qualche apertura immediata e ad un paio di punizioni guadagnate a metà campo.

ALL. INZAGHI 4: la partita della vita se la gioca pessimamente, presentando una squadra tremebonda, scarsamente aggressiva, priva di idee e perennemente in difficoltà quando l’Empoli muove il pallone e riparte con disinvoltura negli spazi. Avvio di ripresa che non riesce ad evadere dall’ansia che ha condizionato i primi quarantacinque minuti di gioco. Sostituisce troppo in fretta Kastanos, che resta uno dei pochi calciatori in organico capace di spaccare la partita con una giocata estemporanea. La scelta non paga, ma ha la fortuna di trovare il gol con una iniziativa occasionale targata Candreva-Weissman. La squadra ha il tempo per provare a vincerla con maggiore lucidità, ma la sua frenesia in panchina produce come unico effetto quello di non riuscire a trasferire la giusta serenità ai suoi uomini.

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