La Salernitana cambia pelle, ancora una volta. Dopo Sousa e Pippo Inzaghi, arriva Fabio Liverani. I granata necessitano d’identità e risultati positivi, hanno disperato bisogno di nuovo ossigeno per rimanere aggrappati alla massima serie e non lasciarsi spingere nel baratro dalla negatività, dalla malasorte e dalle dirette concorrenti per la salvezza.
Maria Pia Beltran, giornalista Dazn, durante la stagione corrente è stata testimone oculare delle metamorfosi della “Bersagliera”. La bordocampista argentina ha partecipato a numerosi incontri della Salernitana, quindi, ha raccontato ai microfoni di solosalerno.it le ultime due gare di Candreva e compagni e ha analizzato il momento storico che sta vivendo la squadra.
L’intervista
Un’occasione persa per la Salernitana che, perdendo con l’Empoli, complicano la propria posizione in classifica. Cosa è andato storto durante la gara?
«La Salernitana nella sfida contro l’Empoli ha steccato l’approccio. Mettendo in relazione le parole dei due tecnici alla vigilia di un match così importante, si è percepito un clima diverso: Inzaghi ha iniziato a parlare di finali, di tutto per tutto, di partita perfetta. Nicola, invece, ha fatto leva sulle opportunità, ha parlato di percorso, ha saputo motivare bene la sua squadra che sembra aver già plasmato. Ha funzionato sicuramente l’approccio trasmesso all’Empoli rispetto a quello tentato dall’ormai ex trainer granata per un incontro cosi delicato».
Sono i calciatori a scendere in campo, ma Pippo Inzaghi quante responsabilità ha per il trend negativo della squadra?
«Senza dubbio i giocatori sono entrati in un mood negativo dal quale serve uscire il prima possibile. Inoltre, tra le squadre in lotta per salvarsi si stanno mettendo in evidenza le qualità di allenatori come Nicola e Barone, che con rose paradossalmente inferiori, o comunque di pari livello rispetto alla Salernitana, sono riusciti a trovare punti impensabili sulla carta».
Hai assistito da bordo campo anche alla gara tra i granata del sud e quelli del nord: a Torino la Salernitana sembrava avesse ritrovato la verve, anche grazie agli innesti del mercato invernale. Le nuove pedine quanto valore in più potranno dare alla rosa?
«L’impatto di Boateng nella gara contro il Torino è stato davvero sontuoso: per la precisione nelle letture di gioco, per personalità – aspetto che chiaramente ci si aspettava da un campione del mondo – per intensità messa al servizio dei compagni di reparto e non solo. Credo che con una difesa cosi esperta sicuramente possano arrivare più certezze anche per il reparto avanzato, a patto che Liverani trovi la giusta combinazione per smuovere l’approccio mentale».
L’organico della Salernitana non è inferiore — su carta — a nessuna delle concorrenti per la salvezza. Nell’imprevedibilità della massima serie, credi possa aumentare la quota salvezza e quali scenari potrebbero aprirsi in fondo alla classifica?
«Le rose delle squadre che si trovano sul fondo della classifica sono davvero molto vicine nei valori individuali. Arrivati a metà febbraio, i tifosi hanno bisogno di cominciare a vedere il gruppo coeso, i risultati positivi. Occorre superare le difficoltà dei singoli ed esaltarne le qualità. La compagine che saprà davvero compattarsi ed dimostrarsi squadra riuscirà in queste 14 giornate a costruire la propria salvezza: vedo tutto ancora aperto con nessuna squadra già condannata».