Ancora un acquisto offensivo per la Salernitana che, in attesa della cessione di Boulaye Dia, porta a termine la trattativa per Jayden Braaf.
Esterno olandese, classe 2002, Braaf arriva alla Salernitana in prestito dal Verona, che lo ha acquistato nell’estate del 2023.
Le giovanili e gli esordi
Tra le varie squadre con cui Braaf ha fatto la trafila delle giovanili, figurano tre club di incredibile rilievo europeo, quali Ajax, PSV e Manchester City.
Sarà proprio nel periodo in cui è di proprietà del Manchester City che l’olandese si affaccia al calcio professionistico con vari prestiti, a partire proprio dall’Italia, all’Udinese.
Con i friulani esordisce il 28 febbraio del 2021, nella vittoria per 1-0 contro la Fiorentina, e il 25 aprile trova anche la prima rete, contro il Benevento.
Al termine della stagione scade il suo contratto e si accasa a parametro zero al Borussia Dortmund II, la seconda squadra dei gialloneri, dove totalizza sette presenze.
Verona e Fortuna Sittard
Dopo appena sei mesi, visto il poco spazio, Braaf si trasferisce nuovamente, in prestito con diritto di riscatto al Verona, sua attuale squadra, nel gennaio del 2023.
Con i gialloblù, a dire la verità, totalizza poche presenze, soltanto sei, e perlopiù spezzoni di gara.
Ciononostante, a luglio il Verona esercita l’opzione di riscatto, acquistando a titolo definitivo.
Al Verona, la scorsa stagione, c’è poco spazio per l’olandese, che si trasferisce in prestito in madrepatria, al Fortuna Sittard.
Per lui appena sei presenze nella scorsa Eredivisie.
Il possibile ruolo nell’undici di Martusciello
Non è una sorpresa quello che sarà il ruolo di Jayden Braaf con la maglia della Salernitana.
L’olandese è un’ala e verrà ad occupare proprio quel ruolo nel 4-2-3-1 dell’ex tecnico dell’Empoli.
Abbastanza duttile, con la sua qualità può occupare entrambe le fasce, giocando a sinistra a piede invertito per rientrare e calciare o a destra per andare sul fondo e crossare con il suo piede forte.
Raramente in carriera ha occupato anche il ruolo di prima punta, una sorta di falso nove, che potrebbe garantire a Martusciello anche un po’ di imprevedibilità tattica che ad un allenatore fa sempre comodo.