La partenza più che incoraggiante non può né deve essere cancellata dalla prima sconfitta in campionato rimediata a Ferrara. Eppure, si sa, il mese di novembre è ormai da qualche anno a questa parte – in modo tremendamente sistematico – il punto di non ritorno della stagione della Salernitana. L’unica eccezione è rappresentata dallo scorso anno targato Ventura, ma la sostanza non cambia: puntualmente, in ogni annata, i granata finiscono per calare drasticamente nella seconda parte del girone d’andata e, addirittura, il trend negativo costa al tecnico di turno il posto in panchina.
Ecco perché, dunque, l’autentico tour de force che attende la truppa di Castori subito dopo la sosta sarà assolutamente indicativo per comprendere su quale binario questa Salernitana sarà capace di incanalarsi: il campo e i risultati hanno dato fin qui riscontri positivi, ma non si possono non considerare alcuni punti potenzialmente a sfavore, come qualche casella vuota nell’organico e l’apparente incapacità di trovare alternative all’ormai noto atteggiamento tattico del trainer di San Severino Marche.
Ad ogni modo, il finale di questo 2020 sarà assolutamente determinante per il campionato della Salernitana: i granata – che ancora attendono i 3 punti d’ufficio contro la Reggiana – giocheranno ben 9 partite in meno di 40 giorni, 38 per la precisione. L’ultima fase di quest’anno solare riserverà a Djuric e compagni degli impegni che, per la maggior parte, vedranno di fronte formazioni di assoluto prestigio.
Dopo la gara di lunedì prossimo contro la Cremonese all’Arechi, la squadra del tecnico marchigiano sarà impegnata domenica 29 al Marulla nell’insidiosa – ma abbordabile – trasferta di Cosenza, prima di ospitare il Cittadella sabato 5 dicembre; quello contro gli uomini di Venturato sarà il primo di quattro test consecutivi molto impegnativi: sette giorni dopo i granata giocheranno al Rigamonti di Brescia, prima di ospitare il Lecce nel turno infrasettimanale e, subito dopo, andare al Benito Stirpe di Frosinone, il 19 dicembre.
Il ritmo frenetico pre-natalizio porterà poi nuovamente i granata in campo all’Arechi contro l’Entella, il 22 dicembre, prima delle ultime due trasferte che seguiranno il Natale: il 27 al Penzo contro il Venezia, squadra fin qui tra le principali rivelazioni del torneo, e il 30 al Brianteo contro il Monza, la cui natura da corazzata è, almeno sulla carta, certificata in maniera innegabile dagli addetti ai lavori. Il percorso, complessivamente, vedrà il cavalluccio marino scendere in campo – in media – una volta ogni 4 giorni, ragion per cui sarà fondamentale per Castori avere tutti a disposizione in modo tale da affrontare al meglio l’inevitabile necessità di qualche rotazione.
Insomma, 9 gare in appena 38 giorni che saranno utilissime – calendario e forza degli avversari alla mano – a capire per davvero se la Salernitana avrà chance di invertire il trend rispetto al passato oppure se, invece, quella di questa stagione si sarà rivelata soltanto come una delle ormai abituali partenze promettenti ma totalmente inutili. Il tutto in attesa del mercato di gennaio che, da sempre, costituisce un altro spartiacque fondamentale, puntualmente caratterizzato dall’assoluta inoperosità della triade Lotito-Mezzaroma-Fabiani. Prima, però, un tour de force da giocare sul campo, in cui, oltre ai punti, i granata si giocano in primis la credibilità. Nei confronti di una tifoseria che, per forza di cose, risulta poco propensa ai facili entusiasmi.