SEPE 6: è vero che la conclusione di Rabbi è ravvicinata, ma la sensazione è che il tiro non sia completamente imparabile. Si fa trovare pronto, invece, pochi minuti dopo respingendo il violento tiro di Vita. Battezza fuori l’insidioso spiovente di Carissoni ma è graziato dalla traversa che gli evita la beffa. Per il resto, teme sulla seconda traversa di Rabbi, prima di sbrigare a lungo l’ordinaria amministrazione.
DANILIUC 7,5: prova a supportare con continuità la catena di destra percorsa da Coulibaly e Kallon, quasi fa gol con il piattone sugli sviluppi di un corner ma trova la respinta del reattivo Kastrati. Puntuale in fase difensiva, non deroga mai dal compito di dettare la sovrapposizione sull’out destro, mostrando anche lucidità nei passaggi. Quando la gara sembrava scivolare verso l’ennesima delusione, il suo preciso colpo di testa punisce finalmente Kastrati e dà il via all’insperata rimonta granata.
BRONN 6: non ha colpe sul gol di Rabbi, forse nelle fasi iniziali è troppo attendista nell’accorciare su punte e trequartisti veneti. Atteggiamento che consente al Cittadella di essere protagonista e acquisire coraggio nelle sue iniziative. Poi la Salernitana, una volta subito il gol, si scioglie, fa la gara e per lui è più semplice domare gli attaccanti rivali. L’affiatamento con Velthuis è ancora lontano da raggiungere, però tiene botta. Una sua precisa sventagliata crea i presupposti per l’ultimo, decisivo assalto granata.
VELTHUIS 5: ancora una volta, come era già accaduto con Soleri, è dormiente in marcatura su Rabbi che lo punisce. Ancora approssimativa la gestione di un pallone in uscita, il Cittadella lo conquista e riparte senza approfittarne. Temporeggia molto su Rabbi anche a metà ripresa, l’ex spallino governa indisturbato il pallone, calcia e trova la traversa. Tanta fisicità ma le letture di alcune situazioni di gioco ancora latitano. E’ giovane ed avrà la possibilità di migliorare giocando.
NJOH 5,5: inizio timoroso e impreciso, prima di una buona falcata con cross insidioso nei sedici metri del Cittadella. Si lascia superare troppo facilmente da Carissoni, il cui tiro cross sorprende Sepe e si stampa sulla traversa. Spinge con discreta continuità, a differenza del match di coppa con lo Spezia, ma i cross e le rifiniture non creano soverchie difficoltà alla retroguardia ospite. Apre il secondo tempo con un paio di incertezze in uscita, mentre la fase di spinta, pur volenterosa, non esula dall’ordinarietà. 79′ BRADARIC 6: mette personalità negli ultimi, delicati minuti del match, accelerando le transizioni in avanti della squadra, anche se un ghiotto pallone capitato sul suo piede sinistro viene calciato con imprecisione e non trova la porta.
M.COULIBALY 6: quarantacinque minuti di grande intensità e abnegazione, le giocate non sono sempre pulite e rapide ma è uno dei più attivi e positivi in entrambe le fasi di gioco, proponendosi nello spazio e con la palla al piede e intercettando un paio di ripartenze ospiti. L’ammonizione subita e la necessità di innalzare il tasso di imprevedibilità, lo condannano a cedere il posto a 46′ TELLO 6: la personalità e la tecnica sono fuori discussione, la condizione atletica non è ancora quella giusta, lui lo sa e si limita ad essere essenziale e ordinato nelle giocate.
AMATUCCI 6,5: i primi minuti, come tutta la squadra, è costretto ad assistere la brillantezza di palleggio e il dinamismo del Cittadella. Poi, lentamente, comincia a salire di tono, sfiorando il gol con un tiro dai diciotto metri che termina non lontano dal palo. Procede a sprazzi, non è continuo come accaduto nella gara precedente, ma la squadra ha bisogno della sua personalità. Nella ripresa non lesina energie, si batte come un dannato, non è brillante ma persevera. Ed è premiato con l’ottimo pallone che serve sulla testa di Daniliuc.
MAGGIORE 6: si dimena tanto, procura anche un’ammonizione a Casolari e, pur apparendo un po’ frenetico, cerca di supportare costantemente il terzetto offensivo. Svetta anche di testa su un corner ma non riesce ad impattare bene il pallone, prima di un’ottima percussione con tiro frenata da un’altra parata importante di Kastrati. Cala sensibilmente nella ripresa e viene sostituito da 68′ BRAAF 6,5: vuole incidere sapendo di poterlo fare, per aiutare la squadra a superare le difficoltà. Sia a sinistra che a destra, ha un solo obiettivo in testa: puntare l’uomo e calciare per far gol. Lo sfiora due volte, in alcune situazioni s’intestardisce, ma il suo contributo alla squadra è destinato a salire con il trascorrere del tempo.
KALLON 6,5: nella confusione psicologica iniziale della squadra, acuita dal fulmineo gol di Rabbi, è l’unico a tentare lo strappo verso la porta veneta. Gioca tanti palloni, molte sono le iniziative e le incursioni sull’out destro, palesa una pericolosità di base notevole, ma l’impressione è che difetti un po’ alla voce cattiveria e concretezza. Quando avrà compiuto questo step, possiederà le potenzialità per essere devastante 56′ VERDE 6,5: entra subito in partita assumendosi la responsabilità di cercare giocate non banali. Decongestiona la manovra con cambi di gioco e guadagna un’interessante punizione ai ventidue metri che non riesce a trasformare. Non è in perfette condizioni, fa quel che può, prova ad accendere la luce, ad essere pulito nelle giocate, ma manca la brillantezza dei giorni migliori. Però non si lascia ingolosire dalla conclusione e serve Sfait che sforna l’assist vincente per Simy.
SIMY 6,5: di sportellate e lavoro al servizio della squadra ne produce un bel po’, ma negli ultimi venticinque metri, quando dovrebbe prevalere il cinismo del bomber, risulta macchinoso e caotico. Anche nella ripresa il copione non cambia: difende discretamente alcuni palloni ma continua ad essere elefantiaco quando le situazioni di gioco richiederebbero maggiore tecnica e serenità. Però alla fine ritrova una delle sue giocate da antico bomber e, seppur aiutato dalla deviazione di Angeli, regala i primi tre punti della stagione alla Salernitana.
VALENCIA 5: ala soprattutto tattica, di raccordo, ma non riesce mai a superare l’uomo e ad estrarre dal cilindro un’autentica giocata da attaccante. La marcatura asfissiante e poco tenera di Carissoni accentua le difficoltà. Inconsistente e velleitario anche nella ripresa. 79′ SFAIT 6: pochi minuti per certificare un processo di crescita che necessita ancora di molti step. Tante le situazioni interessanti capitate sui suoi piedi, tutte gestite con frenesia e approssimazione. Il tocco di prima, determinante, che attiva Simy per la conclusione vincente è però un indizio molto incoraggiante per il futuro.
ALL.MARTUSCIELLO 6: la squadra parte contratta, si consegna al gioco vivace di un sereno Cittadella, che spinge, trova il vantaggio e quasi raddoppia. Poi i suoi si sciolgono, mettono in campo impegno e generosità nei loro tentativi di rendersi efficaci in fase offensiva. Si vede anche qualche buona manovra, ma è evidente la difficoltà ad essere cattivi e qualitativi sia in fase di rifinitura che nella finalizzazione. Le opportunità arrivano soprattutto sulle palle inattive e grazie ad alcune iniziative individuali. Nella ripresa, la squadra appare stanca, nervosa, confusa e sterile. Allora capisce che è giunto il tempo di sguinzagliare tutta la qualità a disposizione. La manovra continua a latitare sul piano della lucidità e della costanza. Però il maggiore estro costringe il Cittadella, già stanco, sulla difensiva. Gli episodi fanno la differenza e sono tutti a favore dei granata. Il lavoro da fare è ancora corposo. I tre punti aiuteranno ad affrontarlo con entusiasmo e autostima.