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La classe e il carisma di Adelaide non bastano a frenare un Sassuolo decisamente superiore

Grazie all'ingresso del forte centrocampista francese, la Salernitana affronta con un piglio diverso la parte iniziale del secondo tempo. I calciatori granata sembrano quasi attrezzati per contendere agli avversari la posta in palio. Ma l'errore di Fiorillo e quelli successivi ridimensionano i propositi bellicosi di Verde e compagni, che si sfarinano gradualmente al cospetto dei quotati rivali.

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Fonte foto: L'Équipe
Tempo di lettura: 5 minuti

FIORILLO 4,5: il Sassuolo parte in sordina e l’avvio di match è molto tranquillo. Poi gli uomini di Grosso pigiano il piede sull’acceleratore e nei pressi della sua porta vede arrivare tanti calciatori locali. Assiste impotente a tre conclusioni avversarie che terminano sul palo o poco distanti dai legni. E’ chiamato in causa una sola volta ed è decisivo sul tiro a colpo sicuro di Berardi. Vanifica il bell’intervento con un erroraccio in disimpegno che diventa assist vincente per Pierini. Errore grave, in una fase in cui la Salernitana stava creando più di un problema agli emiliani. Gli altri gol non lo vedono colpevole ma neppure tanto reattivo.

BRONN 6: sullo spazio ad arginare Pierini va in difficoltà, come testimonia il giallo subito dopo due falli commessi nel giro di pochi minuti. Decisamente più attento nel presidiare l’area di rigore sui traversoni provenienti da destra e in un paio di mischie. Si ferma un attimo prima della verticalizzazione di Mulattieri e la scelta si rivela decisiva, perché il centravanti segna in off side e si vede annullare il gol. Colantuono decide di passare alla difesa a quattro e toglie lui che è già ammonito. La sua gara termina con il risultato ancora fermo sullo zero a zero. 55′ BRAAF 5: un paio di fraseggi iniziali nel momento migliore della squadra, poi sparisce dal campo e si rivede nel finale con due giocate inutili, velleitarie e cervellotiche.

FERRARI 4,5: perde un sanguinoso pallone a vantaggio di Mulattieri ma i neroverdi non ne approfittano. Si riscatta immediatamente vincendo un uno contro uno su Berardi e intercettando un insidioso pallone nel cuore dei sedici metri. Ancora attento nel non far girare Mulattieri intenzionato a calciare in porta. In avvio di ripresa, però, va in confusione e ci resta, facendosi dapprima beffare alle spalle da Mulattieri, poi perdendo un altro pallone in uscita che innesca un’occasione gol sciupata dal centravanti di casa. A dieci minuti dal termine, con la squadra che prova ancora ad inseguire il pari, sbaglia il terzo disimpegno del match e Lauriente e Berardi sfruttano il regalo per mettere in ghiaccio i tre punti.

RUGGERI 4,5: quando Berardi si materializza nella sua zona, l’ex laziale accorcia immediatamente e cerca di togliergli agibilità, con le buone o le cattive. Poi il forte esterno emiliano comincia a non dare punti di riferimento e la partita del giovane centrale granata diventa un esercizio di applicazione e attenzione nella sua zona di competenza. Nella ripresa, soprattutto quando la squadra passa a quattro, anche lui va progressivamente in difficoltà ed è tramortito dagli attacchi degli attaccanti di casa. Si lascia superare da uno spiovente e Mulattieri sbaglia un gol fatto. Nello spazio non riesce a tenere Lauriente ed è troppo morbido nel contrastare Thorstvedt in occasione del quarto gol.

GHIGLIONE 5: primo tempo senza grilli per la testa: quinto a destra a fare densità e scarsa propensione alla sovrapposizione offensiva. Ci prova nel finale, quando intercetta un pallone, spinge a campo aperto ma sbaglia la rifinitura. Nel secondo tempo si posizione a destra nella difesa a quattro e la sua prestazione diventa fragile a livello difensivo, ma anche poco costruttiva in fase di possesso. Tempi di uscita, diagonali e attenzione da migliorare decisamente.

TELLO 5: non si propone nella metà campo avversaria, il lavoro di filtro è scolastico e di posizione. Si aiuta commettendo un paio di falli tattici che gli costano un giallo. Intorno al quarantesimo esegue la prima giocata degna di nota, con una diagonale difensiva che neutralizza un’insidiosa azione dei padroni di casa. I primi dieci minuti della ripresa non mutano in positivo i contenuti della sua gara e viene sostituito. 55′ REINE ADELAIDE 6,5: dopo tanta assenza dal prato verde, bastano pochi minuti per confermare che solo gli infortuni a catena gli hanno negato palcoscenici ben più prestigiosi della B italiana. La sua presenza in campo conferisce idee e coraggio ai compagni e destabilizza gli avversari. Il suo generoso tentativo di mettersi al servizio di tutti viene frustrato dagli errori difensivi dei colleghi del reparto arretrato. Nel finale, scorato anche lui, sbaglia qualche pallone. Ma dal forte centrocampista francese bisogna ripartire per rimettere in sesto un campionato che sta diventando assai complesso.

AMATUCCI 6: prime battute da leader tecnico della squadra: cuce il gioco, tampona ed accompagna l’azione quando la squadra si distende nella metà campo emiliana. La musica cambia anche per lui quando il Sassuolo abbandona i ritmi sonnacchiosi di avvio gara e comincia a muoversi senza palla e a movimentare celermente la stessa. Nella sua zona si alternano Berardi e Torstvedt e son dolori, anche perché il supporto di Tello e Soriano è irrisorio. Però non molla mai e nel vivo della battaglia c’è sempre, in entrambe le fasi di gioco. Il filtro nella propria trequarti non sempre è irreprensibile, ma tanti restano i palloni recuperati e i tentativi di portarsi anche in zona tiro. 87′ HRUSTIC S.V.

SORIANO 5,5: nei primi sette minuti perde due palloni in gestione ma il Sassuolo non sfrutta le ripartenze. Per il resto della prima frazione è apprezzabile solo il tentativo di dare una mano in fase difensiva. Nei fatti, poco si lascia notare in fase di costruzione, rivedibile è anche la fase di non possesso. L’ingresso dominante di Reine Adelaide rivitalizza anche lui, che per una ventina di minuti risulta più vivido e meno scontato nel contributo offerto alla squadra, prima di ritornare ad essere ordinario e lasciare il posto a 73′ SIMY 5: non pervenuto.

JAROSZYNSKI 5,5: nonostante l’errore finale, ininfluente e figlio della stanchezza, è stato sicuramente uno dei più positivi in difesa. Regge l’urto nel primo tempo, quando dalla sua parte arrivano anche in tre, e non disdegna la sovrapposizione fisica nelle rare occasioni in cui i granata provano a ripartire. A livello difensivo non si rende protagonista di gravi errori pure nella ripresa, proponendosi anche in avanti nel miglior momento granata, come testimonia il cross raccolto in rovesciata da Verde.

VERDE 6: sembra decisamente più a suo agio nel giocare tra le linee avversarie ed espletare una ridotta fase difensiva. Inizialmente è molto ispirato nel dettare il passaggio, ripartire con la palla al piede o vestire i panni di assist man. Poi migliora il livello di gioco e di intensità dei padroni di casa e per lui diventa più difficile riproporsi, pur essendo sempre presente nei rari tentativi di impensierire gli avversari. Con l’ingresso di Adelaide, anche lui ritorna ad essere propositivo ed insidioso, impegnando in due occasioni il portiere di casa. Nel finale è visibilmente stanco, perde un paio di palloni che fanno ripartire gli avversari e viene sostituito. 73′ KALLON 5: alla pari di Braaf e Simy, il suo contributo alla causa è irrilevante.

WLODARCZYK 6: il ragazzo ha qualità ed anche i tempi nell’attaccare la profondità. Lavora con alterne fortune diversi palloni, si libera bene di un difensore nell’area del Sassuolo ma poi è impreciso nel servire l’assist a Verde. E’ sempre bello da vedere nelle movenze, ma nel primo tempo palesa ancora una carenza di cattiveria e cinismo al momento della finalizzazione. Nella ripresa conserva l’eleganza ma dimostra di avere anche delle potenzialità come stoccatore, impegnando severamente Moldovan e calciando il pallone di poco a lato rispetto al palo. Nel finale, con la rivoluzione dell’attacco operata da Colantuono, anche lui si spegne.

ALL.COLANTUONO 5: parte con un 5 3 1 1 che si pone l’obiettivo di fare densità difensiva, per non far giocare il Sassuolo e provare a ripartire senza rischiare più di tanto. Il giochino riesce, anche perché i calciatori locali non sembrano eccessivamente mentalizzati nella prima parte del match. I suoi uomini rischiano anche di passare in vantaggio sull’azione targata Wlodarczyk-Verde, non ci riescono e suonano un campanello d’allarme per i ragazzi di Grosso. Berardi e compagni cominciano a giocare senza palla e a far circolare con maggiore velocità la sfera. L’assetto difensivo granata appare troppo scolastico per inaridire la qualità tecnica rivale. Il Sassuolo sfiora ripetutamente il vantaggio ma non riesce a bucare la rete di Fiorillo. Dopo un avvio di ripresa altrettanto timoroso e precario sul piano difensivo, decide di giocarsela a viso aperto, inserendo Adelaide e Braaf e schierandosi con il 4 3 3. La personalità del francese consente alla Salernitana di porsi quasi sullo stesso piano dei rivali, sia nella gestione del gioco, sia nel creare significative occasioni da gol. L’errore di Fiorillo riporta lui, la squadra e la tifoseria con i piedi per terra. Per il Sassuolo diventa gioco facile approfittare dello scoramento collettivo e terminare il match in goleada. I cambi offensivi nel finale non regalano alla squadra la necessaria incisività. Il passaggio a quattro in retroguardia ha dato più peso alla manovra offensiva, ma ha anche mostrato tutti i limiti individuali e collettivi del reparto.

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