Delio Rossi memore della cavalcata granata nella storica annata in cui si è conquistata brillantemente l’ambita cadetteria, approdando nuovamente nel calcio che conta dopo anni di buio intenso, lascia trapelare positività ai microfoni del “Corriere dello Sport”. Dichiara con entusiasmo e sincerità di non aver mai cessato di seguire il club dell’ippocampo, ritiene sia doveroso essere fiduciosi nei confronti dell’attuale e grintoso gruppo guidato da Fabrizio Castori che, a fine Novembre si vede in vetta alla classifica di serie B.
Rossi ricorda con intensità e piacere la stagione ‘97/’98, annata in cui gli venne conferito l’appellativo di “PROFETA”. Di questi tempi, il tecnico romagnolo, occupava la stessa posizione dell’attuale Salernitana. Erano settimane, quelle del ‘97, in cui cominciavano a svilupparsi – sia per gli addetti ai lavori che per gli appassionati – contrazioni delle fibre muscolari, più comunemente conosciute con il nome di: “pelle d’oca”. Erano brividi, quelli che tutti iniziavano a provare ed avvertire, dettati dal vertice della classifica di serie B che si era raggiunta. Una situazione volta a sortire effetti che, tutt’oggi rendono gli occhi lucidi rammentandola. Ognuno provò, accompagnando la squadra verso la famosa scalata, emozioni indescrivibili. Inevitabile sognare un parallelismo tra ciò che accade ieri e ciò che vorremmo si ripresentasse oggi.
Il calcio autentico, spettacolare ed emozionante che riusciva a costruire e rappresentare Delio Rossi sul rettangolo di gioco – con gli uomini che aveva a disposizione – indusse la piazza Salernitana a ricordare quel periodo sotto il nome di: “ROSSOLANDIA”. Il calcio che giocava la Salernitana era un toccasana, un piacere per gli occhi, adrenalina pura.
Tornando con i piedi per terra, riagganciandoci alla medesima annata sportiva, l’ex mister granata – rifacendosi al presente – esterna apertamente e pubblicamente le seguenti parole:
“Seguo sempre le squadre che ho allenato, quindi seguo con attenzione anche la Salernitana. Il primato dopo otto turni? Mi sembra prematuro fare delle previsioni, bisogna aspettare almeno dieci partite per un primo bilancio. E comunque non bisogna mai dimenticare che questo, come il precedente, è un torneo anomalo per la questione COVID. Ci sono squadre che hanno più calciatori contagiati e alte meno, compagini che non si possono allenare e altre che lo fanno regolarmente. Sono stagioni davvero particolari. La Salernitana sarà sicuramente una protagonista, anche l’anno scorso puntava ad esserlo. Ma, come ho detto, bisogna aspettare almeno dieci partite per fare un bilancio, anche se è fondamentale stare in quella posizione “.