Prima che la nostra libertà venisse nuovamente limitata, le uscite fuori porta a carattere avventuriero e a stampo campano, da sempre sono state caratterizzate da cibarie pratiche e veloci. Chi per un’escursione, chi per un pic-nic, oppure, per una giornata al mare non ha fatto riferimento, come prima soluzione, alla famosa “FRITTAT E MACCARUN”?!? Il pranzo a sacco per eccellenza, tra le soluzioni più pratiche, veloci, saporite e complete!
Da quando vivo a Genova ho iniziato a praticare maggiormente gli stadi forestieri piuttosto che l’Arechi, le squadre nordiche, fortunatamente, non sono mai scarseggiate nel campionato che si trovava a fronteggiare la Salernitana.
Nelle lunghe trasferte, macinando centinaia di chilometri, era doveroso ottimizzare i tempi, almeno quelli legati alla pausa pranzo, per vivere il più possibile l’atmosfera della partita in tutte le sue fasi: il prima, il durante e il dopo. Con la media di una trasferta ogni mese e mezzo circa, la sera prima della trasferta, ciò che preparavo, oltre alla sciarpetta e all’abbigliamento rigorosamente granata, era la FRITTATA DI MACCHERONI che, tra i segreti della sua bontà, racchiude anche quello del riposo notturno, tecnica per darle ancora più sapore. Fortemente apprezzata anche dalla mia fedele ed insostituibile compagna di viaggio, nonché tifosissima della squadra del cavalluccio, mia figlia Martina.
Parentesi personale evidenziata, a dimostrazione del fatto che le proprie origini, come il tifo sfegatato per la propria squadra del cuore, sono beni inestimabili, tradizioni che si diffondono da madre e/o padre in figlia/o ed, è proprio questo passaggio che risulta essere l’ingrediente segreto, il plus valore per saziare non solo lo stomaco, ma, specialmente il cuore.
La secolare pietanza, protagonista della nostra Domenica, nasce – come molti piatti Campani – dall’improvvisazione, dall’umiltà, dell’idea che – oggi risulta sempre più velata e poco considerata- di evitare gli sprechi, di non liberarsi degli avanzi del giorno prima, anzi, prodigarsi per la valorizzazione degli stessi. Tutt’oggi spesso avviene che si opti per una soluzione simile, preparandola per smaltire gli eventuali avanzi, ma, qualora non fossero presenti, certamente non si rinuncia alla squisitezza e alla praticità di realizzarla. infatti, la FRITTATA DI MACCHERONI dell’era contemporanea, è cucinata di proposito, partendo da zero. Anzitutto, per “ MACCHERONI” si intende qualsivoglia tipologia di pasta, ma, tendenzialmente si preferisce il formato lungo ( spaghetti, linguine, bucatini…).
I gusti sono molteplici, le caratteristiche posso variare a seconda delle preferenze personali.
la mia versione ve la propongo nelle prossime battute:
Preparazione
– Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolare 2 minuti prima del termine di cottura indicato sulla confezione.
Una volta cotta la pasta, conditela con il burro e lasciatela raffreddare.
– Nel frattempo sbattete le uova in una terrina, insieme al sale ed il pepe e al parmigiano, a questo punto, aggiungere la pancetta o il salame ( a seconda delle preferenza), e la scamorza tagliata a cubetti.
Successivamente, trasferiamo i nostri spaghetti nel condimento ed amalgamiamo bene il tutto.
– Poi, scaldiamo una padella antiaderente con un filo d’olio Evo.
– Trasferiamo il composto nella padella e livelliamo la superficie della nostra frittata aiutandoci con la forchetta. Cuocere a fuoco basso per 10-15 minuti
– Allo scadere del “primo timer”, girare la frittata con l’aiuto di un coperchio o di un piatto, cuocendola fino a far rapprendere anche l’altro lato, per altri 10 minuti.
Terminato il nuovo “giro d’orologio”, la FRITTATA DI MACCHERRONI sarà pronta per essere impiattata, buona da mangiare sia nella versione calda che fredda.
Buon appetito a tutti e serena Domenica.
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