Pomeriggio da incubo per la Salernitana, travolta al Rigamonti da un Brescia che, nonostante il recente cambio in panchina e le tante assenze di spessore, è apparso troppo superiore ai granata su tutta la linea. La fotografia migliore delle difficoltà vissute dai granata è probabilmente ritrovabile nella prova di Vid Belec: il portiere sloveno ha perso l’imbattibilità tra i pali che durava da quasi 270 minuti, visto che l’ultimo gol subìto risale alla gara contro la Cremonese, quando Valzania infilò l’ex Sampdoria a pochi secondi dal fischio d’inizio. E, ironia della sorte, la Salernitana è tornata a subìre una rete proprio nei primi minuti anche al Rigamonti: dopo un inizio partita sontuoso da parte del portiere in maglia numero 72, autore di due provvidenziali interventi – prima sul diagonale di Torregrossa e poi sul missile dalla distanza di Martella -, al terzo giro di lancette l’estremo difensore dell’ippocampo non ha potuto nulla sulla conclusione vincente di Van de Looi da distanza ravvicinata.
Ma la prima rete biancazzurra è stata solo l’inizio di un pomeriggio disastroso per la Salernitana e per il suo portiere, che al 20′ ha subìto il raddoppio: sul colpo di testa di Spalek, l’ex Sampdoria ha risposto in modo rivedibile, con poca rapidità nel distendersi alla propria sinistra. Ma se la rete del 2-0 è tutto sommato accettabile e certamente non imputabile a Belec, è sul tris di Bjarnason – gol che ha di fatto messo in ghiaccio il risultato – che il portiere granata ha decisamente lasciato a desiderare: conclusione debolissima del centrocampista islandese, ma il pallone passa sotto le mani dell’estremo difensore e si infila in rete. Una chiusura pessima per Belec, che fino al clamoroso errore compiuto nel finale di gara aveva tutto sommato disputato una prova più che all’altezza, compiendo – oltre ai due interventi di inizio partita – due interventi importanti su Jagiello nel primo tempo e su Ragusa nella ripresa.
Pomeriggio complicato dunque per il portiere del cavalluccio, ma l’auspicio è che non si rifacciano vivi i fantasmi dell’erroraccio di Verona che avevano aperto nel peggiore dei modi la stagione, dopo l’approccio tutt’altro che indimenticabile sul gol siglato da Ménez nel match inaugurale all’Arechi contro la Reggina. Da quel complicato inizio di stagione Belec ha rialzato la testa alla grandissima, risultando più volte decisivo e portando in dote punti pesanti a suon di parate, prima della gara odierna in cui, peraltro, l’ex Carpi e Benevento ha subìto ben 3 reti in 90 minuti dopo essere stato battuto soltanto 7 volte nelle prime 8 gare giocate sul campo in campionato. Martedì c’è il Lecce, l’imperativo è concepire la sconfitta del Rigamonti – seconda in campionato – come un incidente di percorso e ripartire. Vale per Belec, così come per tutti i suoi compagni.