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Il 2020 della Salernitana, 1/a puntata

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beneventosalernitana 2 febbraio
beneventosalernitana 2 febbraio
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Il racconto del 2020 della Salernitana. Oggi riflettori accesi sui mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo.

GENNAIO – Trascorsa la pausa invernale post natalizia, la Salernitana affronta le prime due partite del girone di ritorno. E i risultati sono gli stessi di quello d’andata, ovverosia due vittorie. I granata di Ventura il 19 gennaio espugnano Pescara per 2-1, grazie a una doppietta di Milan Djuric che rende vana la rete dell’abruzzese Maniero. Sette giorni dopo, i granata all‘Arechi hanno la meglio sul Cosenza, sempre per 2-1. Asencio porta in vantaggio i silani, ma già nel primo tempo Lombardi e Akpa Akpro ribaltano la partita a favore della Bersagliera. La Salernitana chiude il primo mese dell’anno quarta in classifica con 32 punti, in piena zona playoff. Ma Gennaio è anche tempo di mercato, con la sessione invernale. Vengono ceduti Firenze, Odjer e Kalombo e approdano in granata il difensore Aya dal Pisa, il centrocampista Capezzi dall’Albacete via Sampdoria e l’esterno sinistro Curcio dal Brescia. Ma, colpevolmente, il ds Fabiani non completa la squadra con un centrocampista di qualità e un attaccante di livello da affiancare a Djuric.

FEBBRAIO – Il 2 febbraio al “Vigorito” è tempo di derby. La Salernitana è ospite del Benevento ammazza-campionato. E non sfigura affatto. La sfida con gli Stregoni termina 1-1, con Djuric che porta in vantaggio i granata e Sau che risponde per la squadra di Inzaghi. Il 10 febbraio, la Salernitana riceve all’Arechi un Trapani ringalluzzito dalla cura Castori. Ma Milan Djuric sta vivendo un momento di forma superlativo ed è ancora un colpo del bosniaco a regalare i 3 punti alla squadra di Ventura. Il 17 febbraio, però, il ritorno del tecnico granata da ex al “Bentegodi” di Verona contro il Chievo è amaro. Giaccherini torna per un pomeriggio il calciatore capace di conquistare la Nazionale appena qualche anno prima e una sua doppietta affonda la Bersagliera. L’immediato riscatto avviene il 23 febbraio. Ancora Milan Djuric è il match winner della sfida interna contro il fanalino di coda Livorno. Il 21 febbraio, però, l’Italia riceve l’impatto del virus Covid-19, con i primi casi a Codogno (Lodi) e a Vo’ Euganeo (Padova). I due paesi vanno in quarantena. Il 29 febbraio i granata cadono a Frosinone per 1-0. La gara dello “Stirpe” è decisa da Novakovich. La Salernitana chiude il mese di febbraio con 39 punti in classifica, al sesto posto in coabitazione col Pordenone.

MARZO – Il 3 marzo la Salernitana centra la sua sesta vittoria consecutiva all’Arechi. Questa volta, a cadere nell’impianto di Via Allende, è il Venezia. I lagunari vengono spazzati via con un rigore di Kiyine e il gol di Karo. Ma in quei giorni il calcio passa decisamente in secondo piano. L’epidemia di Covid-19 si allarga a macchia d’olio prima in Lombardia (con Bergamo e Brescia che diventano, purtroppo, l’epicentro nazionale dell’epidemia) e poi, seppur con un impatto minore, anche nel resto d’Italia, d’Europa e del Mondo. Il pianeta, dopo cento anni dall’influenza spagnola, ha a che fare con una parola che sembrava aver dimenticato e che invece è tornata prepotente a scuotere gli animi di tutti: pandemia. Il governo Conte decide di chiudere gli impianti sportivi. E così, in un “Curi” spettrale, il 7 marzo una spenta Salernitana cede al Perugia per 1-0, rete di Mazzocchi. Due giorni dopo, in una drammatica conferenza stampa, il premier dichiara la chiusura a tempo indeterminato di tutte le attività non essenziali del Paese. Restano aperti, praticamente, solo supermercati, farmacie ed edicole. Lo sport si ferma. Il calcio anche.

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