Reduce dall’ottima prova in Coppa Italia contro il Napoli, l’Empoli affronta la Salernitana con il fermo proposito di imprimere un’accelerata alla sua stagione e consolidare il primo posto in classifica.
Il gruppo alle dipendenze di mister Dionisi sarà accompagnato sul prato verde da entusiasmo, autostima e, soprattutto, dalla convinzione di poter arrivare al termine del torneo indossando le vesti di squadra favorita nella lunga corsa che conduce alla massima serie.
I toscani si schiereranno con l’abituale ‘4-3-1-2’ intriso di qualità tecnica e dinamismo.
A guardia dei pali ci sarà Brignoli, estremo difensore che rappresenta una certezza a queste latitudini, spesso felino e decisivo con i suoi interventi all’interno dei sette metri.
La linea di retroguardia, partendo da destra, dovrebbe essere composta da Fiammozzi, Romagnoli, Nikolau e Parisi. Gli esterni hanno gamba e costanza di spinta in sovrapposizione offensiva, però palesano qualche difficoltà quando sono impegnati a curare l’aspetto meramente difensivo. La coppia centrale, invece, è un combinato di esperienza, fisicità e reattività in fase di marcatura. Romagnoli è il leader del reparto, non eccelle in rapidità ma riesce sempre a rappresentare un’insidia sulle palle inattive; il giovane greco, di cui si parla in termini positivi in prospettiva futura, è molto abile nel giocare d’anticipo. Qualche chance di impiego dal primo minuto anche per il ventiduenne Casale, centrale difensivo di proprietà del Verona.
Le redini della linea mediana saranno affidate alla sapiente distribuzione del gioco dello sloveno Stulac, sempre molto lucido e spesso pericoloso con le sue conclusioni dalla media distanza. Ai suoi fianchi saranno in tre a contendersi le due maglie di mezz’ali: Haas, Ricci e Zurkowski. Podismo e tanta sostanza in fase di non possesso, ma anche improvvisi inserimenti vincenti (Haas), rifiniture per gli attaccanti (Ricci) e iniziative personali finalizzate a calciare in porta (Zurkowski). Tra le linee, esaltato dalla sontuosa doppietta di Napoli, agirà il ventunenne Bajrami, trequartista munito di estro ed imprevedibilità, capace di spaccare la partita in qualsiasi momento, mai scontato nella ricerca della giocata destabilizzante, sia in termini di assist, sia in fase realizzativa.
In attacco, infine, potrebbe toccare a La Mantia e Mancuso il compito di scardinare l’assetto difensivo granata. Si tratta di una coppia complementare, composta da due ‘cecchini’ che hanno grande confidenza con le porte avversarie. L’ex leccese si lascia preferire nel gioco aereo e acrobatico, pur esibendo una spiccata generosità nella ricerca dello spazio sull’intero fronte d’attacco. Mancuso, invece, è una punta mobile e versatile, supportata da grandi mezzi tecnici, sempre letale e concreta quando il pallone transita sui suoi piedi. Diverse le opzioni alternative, ugualmente incisive e in grado di sviluppare una virtuosa concorrenza all’interno del roster a disposizione dell’ex trainer del Venezia. Partendo da Moreo, qualitativo e vivace jolly che può recitare da trequartista ma anche come prima o seconda punta. Proseguendo con gli sguscianti Matos ed Olivieri, entrambi difficili da contenere quando agiscono di rimessa e ingaggiano l’uno contro uno con i difensori rivali.