“Niente di nuovo all’orizzonte”, come direbbe un capitano di vascello. La Salernitana chiude il mercato, a questo punto “cosiddetto” di riparazione, con due operazioni in entrata ed altrettante in uscita. Dentro Jaroszynski e Boultam, fuori Giannetti e Lopez. Questo, al netto di evidenti lacune e tentativi di “rattoppi malconfenzionati”, il magro bottino dell’ultimo giorno. La squadra del Cavalluccio, tenendo comunque presente eventuali (e poco probabili) ricorsi al mercato degli svincolati, giocherà un intero girone di ritorno con sole tre punte di ruolo.
Niente da fare per Antonino La Gumina, il più classico dei nomi last minute individuato, forse, per rinforzare il reparto avanzato. Un affare sfumato praticamente al momento delle firme, a causa del mancato accordo tra Lazio ed Empoli, proprietaria del cartellino dell’ex attaccante del Palermo. Come sistematicamente accaduto nelle ultime sessioni invernali, dunque, (vedi Ceravolo et similia) la Salernitana resta con il classico “cerino in mano” dopo aver “infuocato”, ma solo per un paio d’ore, la piazza salernitana, allettata all’idea di vedere (finalmente) all’opera un parco attaccanti molto importante per la categoria.
In fin dei conti, ad essere sacrificato è stato il vituperato, e si spera il mai rimpianto, Niccolò Giannetti, voluto fortemente (a titolo temporaneo) dal suo mentore Breda per tentare la difficile, ma non impossibile, scalata verso la salvezza del Pescara. Percorso inverso, invece, per Pawel Jarosynski che, dopo un avvio di stagione tutt’altro che esaltante, ritorna in granata in prestito secco dal Genoa.
Protagonisti del secondo scambio di giornata, Walter Lopez e Reda Boultam, centrocampista classe 98 proveniente dalla Triestina (in prestito con obbligo di riscatto) in cui, tra infortuni e positività al Covid, ha raccolto appena 9 presenze e 2 reti in questa prima parte di stagione. Centrocampista offensivo, cresciuto nelle giovanili dell’Ajax e con un passato tra i cadetti con la maglia della Cremonese, che andrà a rimpinguare, od ingolfare che dir si voglia, la batteria dei fantasisti granata. Da valutare, eventualmente, anche un suo impiego come mezzala o, in casi di estrema necessità, come quinto di destra.
Persa, dunque, in estrema sintesi, l’ultima occasione per riacquisire credibilità agli occhi della tifoseria, sempre più amareggiata dal sistematico modus operandi della società. L’ultima parola, come sempre, spetterà al campo, unico ed insindacabile giudice supremo, sebbene risulti piuttosto palese la mancanza di reali ambizioni… come da un lustro a questa parte.