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DOLCE PRIMAVERA CON… LE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE

Non importa quanto tu abbia mangiato, c’è sempre spazio per il dolce.

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zeppole
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Tempo di lettura: 3 minuti

Potranno recidere tutti i fiori ma non potranno fermare la primavera.

(Pablo Neruda)

Buongiorno e buona Primavera cari lettori. Quest’anno “la stagione della rinascita” è giunta con un giorno d’anticipo, ieri 20 Marzo, c’è stato l’equinozio di Primavera.

In cosa consisterà mai? Non è altro che un equivalenza tra il periodo di luce e quello di buio, in cui il giorno e la notte hanno, più o meno, la stessa durata. Tant’è vero che “equinozio” in latino vuole significare: “notte uguale”. Da questo momento in poi, il periodo di luce comincia ad allungarsi rispetto a quello di buio nel nostro emisfero, così, le giornate ci invoglieranno, nonostante la complicata situazione pandemica che sta investendo noi tutti, a vivere con maggior grinta la nostra quotidianità.

L’essere umano ha la capacità di diventare camaleontico, chi più, chi meno, è necessario, alle volte, adattarsi e riscoprirsi, per non soccombere oltre modo rispetto a momenti difficili a cui ci sottopone la vita.

Sia per tutti, quindi, una rinascita interiore, volta a nuovi e migliori propositi, affinché possa non essere sprecato nemmeno un giorno della nostra esistenza.

Dopo questa parentesi introduttiva dedicata alla ”stagione dei fiori”, reduci dalla festa del papà, quest’oggi voglio proporvi la ricetta delle “ZEPPOLE  DI SAN GIUSEPPE”.

Personalmente sono alquanto anticonformista, non mi piace fare le cose esclusivamente “quando si devono fare”, ma, a prescindere, a seconda delle mie esigenze e preferenze.

Quando qualcosa piace, non bisogna attendere, bisogna semplicemente fare il possibile per ottenerla.

ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE

INGREDIENTI

– 150g di acqua
– 100g di burro
– 1 pizzico di sale
– 150g di farina

PER LA CREMA PASTICCIERA


– 500g di latte
– 3 uova fresche
– 120g di zucchero
– 40g di amido di mais
– scorza di limone

PER LA DECORAZIONE

– Amarene
– zucchero a velo q.b.

IL PROCEDIMENTO PRESENTA SIA L’ALTERNATIVA DELLA ZEPPOLA COTTA AL FORNO CHE LA VERSIONE FRITTA:

  • Anzitutto, in una pentola versate dell’acqua, il burro a tocchetti ed un pizzico di sale. Appena il burro si sarà sciolto, aggiungete tutta la farina e mescolate con un cucchiaio in legno, fino ad ottenere una palletta omogenea.
  • Lasciate raffreddare un po’ il composto e man mano, aggiungetevi le uova. Alla fine, dovrete ottenere un composto liscio, della consistenza di una crema pasticciera soda.
  • Mettete, successivamente, l’impasto in una sac-a-poche con bocchetta a stella e formate le zeppole su una teglia ricoperta da carta da forno.
  • Se preferite la versione “Zeppole-light”, cuocetele in forno ventilato preriscaldato a 200 gradi per 15 minuti, poi, a 180 gradi per altri 10 minuti.
  • Lasciate raffreddare in forno semi aperto, mettendo un cucchiaio di legno all’interno.
  • PER LA VERSIONE ZEPPOLE FRITTE, invece, basterà immergere le stesse in abbondante olio di semi, due alla volta, girandole di tanto in tanto, fino ad ottenere una perfetta doratura.
  • PER LA PREPARAZIONE DELLA CREMA PASTICCERA:
  • in una pentola capiente, portare il latte a bollore con una buccia di limone.
  • In un recipiente montare con una frusta a mano i tuorli con lo zucchero, fino al raggiungimento di un composto chiaro e spumoso, poi, aggiungere l’amido di mais e continuare a mescolare bene.
  • Quando il latte avrà raggiunto il bollore, eliminare le bucce di limone e versare nel pentolino il composto realizzato con le uova. continuare a mescolare il tutto a fiamma bassa. Dopo pochi minuti la crema si addenserà perfettamente.
  • Mettere, infine, la crema in una sac-a- poche e farcire le zeppole, decorandole, ulteriormente, con una classica amarena ed una spolverata di zucchero a velo.

Buona Domenica a tutti!

Ringrazio per la collaborazione culinaria mia sorella Valentina.

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Sono Raffaella Palumbo, classe 1990, salernitana dalla nascita. Per varie vicissitudine, sono espatriata a Genova da quando avevo 21 anni, nel capoluogo ligure esercito la professione di insegnate. Amo la vita in tutte le sue sfaccettature, non trascuro i dettagli. L'ottimismo, la curiosità, la follia, l'intraprendenza ed il sorriso sono caratteristiche di cui non posso fare a meno. Tra le gioie più grandi della mia vita rientra mia figlia: Martina. La pallavolo, la scrittura, i viaggi e la Salernitana sono le mie principali passioni. La benzina delle mie giornate risiede in tre espressioni che non cesso mai di ripetere a me stessa e agli altri: " VOLERE è POTERE, CARPE DIEM e PER ASPERA AD ASTRA"!!!

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