Gennaio 2001. La Salernitana, passata da poco più di un mese dalle cure tecniche di Francesco Oddo a quelle di Nedo Sonetti, complice la sosta invernale del campionato di Serie B, è impegnata (come tutte le altre squadre del campionato cadetto), nella sessione di calciomercato di riparazione.
Una sessione nella quale la Bersagliera ci arriva in maniera nettamente diversa rispetto a quella estiva precedente. Per il semplice motivo che le ambizioni sono decisamente mutate. Da squadra potenzialmente accreditata per inserirsi nella lotta promozione alla vigilia del campionato a compagine che deve pensare solo a salvarsi. La classifica, infatti, non mente. I granata hanno chiuso l’anno solare 2000 al tredicesimo posto con 20 punti, in condominio col Cittadella e con sole tre lunghezze di vantaggio sulla zona calda della graduatoria.
Una situazione che rende difficile resistere, come accaduto in estate, all’assalto ai due pezzi pregiati della rosa granata: David Di Michele e Ighli Vannucchi. L’offerta, tanto temuta dai tifosi della Salernitana, purtroppo arriva. Di Michele resta, ma Vannucchi fa le valigie, direzione Venezia.
La società di Zamparini ha infatti individuato nel centrocampista offensivo pratese il tassello giusto da regalare a mister Cesare Prandelli per rafforzare una rosa che punta filata verso il ritorno in Serie A. Il presidente della Salernitana Aliberti accetta l’offerta del vulcanico collega. Vannucchi passa al Venezia a titolo definitivo in cambio di qualche miliardo di lire e il prestito di Ivone De Franceschi. Contribuendo con 15 presenze e 1 rete segnata
Si chiude così una storia iniziata nell’estate del 1998, quando Vannucchi, assieme al suo gemello calcistico Marco Rossi, approdò a Salerno prelevato a sorpresa dalla Lucchese e fortemente voluto dal ds Peppino Pavone. Era la Salernitana che si apprestava a cominciare la sua seconda (e, per ora, purtroppo ultima) avventura della sua storia in Serie A, ma Vannucchi fu uno dei pochi che non patì il salto di categoria.
Il centrocampista pratese divenne fin da subito titolare in massima categoria, sia con Delio Rossi che nel finale con Oddo, restando anche l’anno successivo in Serie B dopo la sfortunata retrocessione. E immediatamente fece breccia nel cuore della tifoseria granata e della Curva Sud, lasciando non pochi rimpianti quando appunto venne ceduto in Laguna dopo 84 presenze e 16 reti in granata tra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Due delle quali incastonate nella storia della Bersagliera, entrambe realizzate al Vicenza all’Arechi: il colpo di testa ravvicinato in Serie A che mantenne in vita le speranze salvezza poi naufragate sette giorni dopo nella maledetta trasferta di Piacenza e lo slalom speciale tra i difensori veneti che rappresentò il gol del definitivo 3-2 per la Salernitana in Serie B.
Una fine di rapporto però solo come calciatore, quello tra Vannucchi e la Salernitana, dato che il pratese, molto attivo sui social, continua a seguire le gesta granata non mancando mai di manifestare il suo affetto verso una città e una tifoseria che gli ha dato veramente tanto.
Salernitana-Venezia, la doppia casacca – 20 anni fa, Vannucchi saluta e va in Laguna
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