Lunedì 10 maggio 2021, ore 14, stadio “Adriatico-Cornacchia” di Pescara, 38/a giornata di Serie B 2020/2021, Pescara-Salernitana. Con una vittoria, i granata possono conquistare un traguardo inimmaginabile solo all’inizio della stagione. E possono farlo in un proscenio che alla Bersagliera non ha portato bene finora nella storia, quando si è trattato di disputare momenti decisivi.
Vi sono tre esempi in merito. A cominciare da quel 24 giugno 1991, quando l’impianto abruzzese ospitò lo spareggio salvezza di Serie B tra Salernitana e Cosenza. Le due squadre furono condannate al prolungamento di stagione dalla classifica avulsa, che invece salvò Modena, Pescara e Avellino. Uno spareggio che i calabresi vinsero 1-0 con rete di Marulla nel primo tempo supplementare. La Salernitana retrocesse in C1 dopo un solo anno e terminò l’era di don Peppino Soglia alla guida dell’Ippocampo.
Si prosegue con il 9 giugno 1996. La Salernitana giocava contro un Pescara che non aveva più nulla da dire, sperando ancora nella promozione in Serie A, sebbene molto improbabile. I granata di Franco Colomba, infatti, erano quinti a 57 punti, a -1 dal Perugia quarto ma con gli umbri che ospitavano al “Curi” un Verona già promosso. Eppure, nel primo tempo, ci fu spazio per sognare. Pisano infatti portò in vantaggio la Salernitana al 10′, mentre al 31′ il Verona passò avanti a Perugia con Manenti.
Il finale della prima frazione, però, riportò tutti con i piedi per terra. Il Perugia infilò un uno-due con Negri e Beghetto e chiuse i giochi promozione (gli umbri si imposero 3-2), il Pescara pareggiò con Giampaolo e nel finale furono scontri tra le tifoserie, per effetto di uno striscione ironico degli abruzzesi: “Ritenta, sarai più fortunata“.
Infine, l’11 maggio 2019. Salernitana di scena a Pescara alla caccia del punto che vorrebbe significare salvezza diretta. Per ottenerla, in settimana, Leonardo Menichini si era seduto per la terza volta sulla panchina dei granata, subentrando ad Angelo Gregucci. Purtroppo, arrivò una sconfitta per 2-0 (gol di Bettella e Ciofani) che condannò la Salernitana al playout, poi vinti col Venezia.
Tre episodi da dimenticare quindi. Tutti a Pescara. “Adriatico” tabù? Può essere, ma un tabù è tale perché può essere sfatato.
A Pescara per chiudere un cerchio aperto da troppo tempo
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