La festa di Salerno è finita quando si è appresa la notizia della tragedia del giovane Loris. Non ci sono parole per descrivere un dolore così grande per la famiglia e per tutta la comunità salernitana.
Va solo applaudita la decisione degli Ultras e della tifoseria di sospendere ogni festeggiamento e bene ha fatto la Salernitana a seguirne la scia.
Non sappiamo il motivo per cui Salerno debba sempre pagare un tributo così alto e tragico ogni volta che stia per assaporare una gioia.
La serie A è un proscenio importante, ma richiede basi solide per essere affrontata al meglio. L’impatto emotivo, sociale, mediatico che la stessa può avere non va sottovalutato e richiede massimo senso di responsabilità.
Il silenzio delle Istituzioni dopo la tragedia di ieri sera fa rumore, come sembrano fuori dal contesto pandemico in cui viviamo ed anche eccessive rispetto ai ruoli ricoperti certe manifestazioni di giubilo che si sono registrate in quel di Pescara.
Ora serve anche chiarezza da parte della proprietà che ha chiuso un cerchio, completando la scalata dalla D alla A e che sapeva prima e sa adesso che ci sono norme e paletti ben precisi da rispettare.
Per far sì che la Salernitana cominci col piede giusto la sua avventura in massima serie occorre trasparenza, linearità, un passaggio di consegne da una proprietà, che potrebbe restare solo se Lotito decidesse di cedere la Lazio e non attraverso altri escamotage, ad un’altra.
Le Noif esistono non da ora ed il presidente federale Gravina ha parlato chiaro.
Che lo faccia ora anche la proprietà. Se è vero che ora ci sono i palloni, l’augurio è che non si faccia in modo di sgonfiarli prima ancora di cominciare.