In attesa della sospirata schiarita sul futuro societario, sperando che il tutto venga definito celermente dopo due settimane abbondanti trascorse dalla vittoria del campionato, proviamo ad ingannare la spasmodica e diffusa curiosità sulle prospettive tecniche dell’Ippocampo in ottica serie A. E’ necessario farlo, anche per attenuare la legittima preoccupazione di una tifoseria che, lentamente e pur continuando ad assaporare l’ebbrezza postuma procurata da una gioia tanto grande quanto inaspettata, sta iniziando ad acclimatarsi alla complessa battaglia sportiva che l’attende.
Inutile sottolineare che la categoria apicale del calcio nostrano rappresenta un’altra dimensione rispetto a quella occupata dal torneo cadetto. Pertanto, una programmazione tempestiva e meticolosa è doverosa, se si desidera evitare di andare incontro a cocenti delusioni, con il rischio di compromettere sin dagli albori il terzo cimento in A della Salernitana.
Il nostro studio preventivo, che ovviamente non ha la pretesa di sostituirsi agli addetti ai lavori chiamati a governare la costruzione della squadra, verrà fatto valutando le caratteristiche tecniche, tattiche, atletiche e psicologiche della rosa che tante soddisfazioni ha regalato alla torcida dell’intera provincia. Non prenderemo in considerazione le dinamiche di mercato che si svilupperanno da qui a poco, ci limiteremo a valutare il valore calcistico in funzione del futuro impegno in massima serie.
Partiamo dalla difesa e dai due portieri, che tante sicurezze hanno fornito nel corso della stagione appena passata agli archivi. Belec è stato ineccepibile sul piano tecnico, dimostrando una tenuta mentale costante per l’intero torneo. Un leader silenzioso e carismatico, che ha affidato al lavoro e alla serietà la sua ambizione di recitare ancora un ruolo importante nel calcio che conta. L’errore clamoroso in uscita, commesso nella prima trasferta di campionato sul campo del Chievo Verona, aveva destato più di una perplessità, ma il prosieguo della sua storia in granata ha fatto registrare un numero impressionante di prodezze ed un repertorio di assoluta affidabilità. Pertanto riteniamo che Belec, estremo difensore della Nazionale slovena, abbia raggiunto ormai la necessaria solidità mentale e l’autostima per difendere i pali anche sul maggiore palcoscenico calcistico nazionale.
Le notevoli potenzialità espresse, seppur in maniera discontinua, nelle due esperienze con la maglia della Salernitana, unite ad un salto di qualità sul piano caratteriale sotto forma di umile serenità ripulita da qualche intemperanza giovanile, ci lasciano pensare che anche il lituano Adamonis possa continuare a svolgere il suo ruolo di ‘secondo’ pronto ad essere gettato nella mischia in qualsiasi momento. Chiamato in causa tre volte in questa stagione, il virgulto scuola Lazio è stato freddo, lucido e tecnicamente irreprensibile.
Le note liete accompagnano anche la disamina sul prossimo ventaglio di difensori centrali. Ovviamente, considerando che il prossimo campionato sarà caratterizzato dall’incontro settimanale con campioni e attaccanti di caratura mondiale, diciamo immediatamente che un paio di dioscuri esperti di categoria, con trascorsi consolidati in massima serie, appaiono assolutamente necessari. ‘Mastini’ scaltri che affianchino il tanto di buono già presente in una retroguardia che è stata la principale artefice della promozione. Pertanto, sia che si giochi con la difesa a quattro, sia che ci si affidi ad un assetto incardinato su una guida e due marcatori leggermente decentrati, cinque difensori centrali dovranno essere messi a disposizione del futuro allenatore. Accanto ai due auspicabili nuovi arrivi, almeno tre su quattro tra Gyomber, Bogdan, Mantovani e Veseli potranno trovare posto in organico. La loro riconferma è un atto di giustizia nei confronti di un rendimento che ha rasentato la perfezione sul piano temperamentale e della concentrazione massimale. Mettendo in risalto anche fondamentali doti come reattività, prestanza fisica, rapidità, velocità e incisività sulle palle inattive a favore. Armi tecniche che potranno sicuramente tornare utili anche a partire dal prossimo agosto.
Discorso diverso dovrà essere fatto per quel che concerne la batteria di terzini/esterni, sia nel caso si optasse per una linea difensiva a quattro, sia nell’eventualità di continuare ad utilizzare un modulo con due laterali intermedi. Senza voler togliere meriti certificati dal campo ai protagonisti di questa stagione, riteniamo che per affrontare la serie A ci sia bisogno di calciatori in grado di fornire maggiori garanzie sul piano difensivo. Elementi rocciosi, rapidi e veloci allo stesso tempo, temprati dai confronti già sostenuti con gli illustri dirimpettai della categoria. Calciatori capaci anche di assicurare un costante contributo qualitativo quando si propongono in sovrapposizione, sotto forma di cross e di determinazione nel calciare in porta con cattiveria e precisione. Fermo restando che, in un discorso di rosa ampia e assortita, anche il frenetico entusiasmo di Casasola, sempre prodigo nell’alternare prodezze significative e imperdonabili e caotiche distrazioni, potrebbe tornare utile, soprattutto a gara in corso.